14/10/2017 14:50
Sarà una partita molto importante a prescindere dal risultato – dice l’allenatore della Di Francesco –. Può dare l’input a una delle due squadre per essere più convinta in campionato. Chi perde sarà penalizzato anche psicologicamente, anche se mancano tantissime partite. La prestazione sarà fondamentale, e chi farà meglio la fase difensiva otterrà un risultato importante. La migliore difesa, però, non nasce solo dai 4 giocatori. Comunque chi prenderà meno gol potrà vincere il campionato. Si può prevalere su una squadra anche facendo una fase difensiva anche a centrocampo, non solo negli ultimi metri». I complimenti a Sarri sono d’obbligo. «Sta facendo un lavoro eccellente che non mi meraviglia, ha avuto una crescita esponenziale arrivando al 4-3-3 con bravissimi interpreti». Merito anche di uno super come Mertens. «È diventato centravanti per esigenza e per la bravura del tecnico. È un atipico che non dà punti di riferimento. Dzeko invece ha grande presenza in area, ma anche tecnica e mobilità, volendo potrebbero anche giocare insieme, ma mi auguro prevalga il più alto». I titoli di coda, però, paiono far evaporare timori di sorta. «Qui è cambiato l’allenatore e quando è così, cambiano la filosofia, i meccanismi. Assemblare la squadra con partite subito impegnative non ci ha agevolati. La Roma ha fatto fatica nelle amichevoli ma in campionato ne ha persa una contro l’Inter, non meritando, e non ha mai perso in Champions. Stanno crescendo i meccanismi e anche la condizione fisica. Peccato che non ci siano tantissimi spettatori. Mi dispiace perché ero abituato a uno stadio caldo, ma questo discorso non si lega a questa gara, sarebbe riduttivo. Piuttosto al sistema italiano, ai nostri stadi. Siamo abituati a non guardare chi fa meglio all’estero. Noi invece parliamo, ma non facciamo». Chi è che di sicuro fa, invece, è proprio lui, che non ha paura ad iscrivere la Roma al migliore dei risultati possibili. «Se si batte il Napoli, la parola scudetto fa paura? Ambire e migliorarsi è un piacere. L’importante è credere in se stessi e lavorare con umiltà. Ma fatemi questa domanda dopo la partita…». Sembra un avviso ai naviganti: se la Roma vincerà, per lo scudetto dovrete farei conti con noi.
(gasport)