27/10/2017 17:14
Al culmine della sua personalissima leggenda — siamo nella metà degli anni Settanta a Verona —, Zigoni Gianfranco Cesare Battista da Oderzo detto (da se medesimo) il Pelè bianco, un giorno si presentò in panchina impellicciato e con il cappello da cow boy. «Mister perché lui può e noi no?» osò chiedere il terzino Logozzo. «Perché lui è Zigoni». Se Zigoni era Zigoni, se Dennis Bergkamp era esentato dai viaggi aerei e partiva per le trasferte in auto o in treno due giorni prima della squadra per paura di volare, se all'Anzhi in Russia Eto'o aveva ottenuto il jet privato per spostarsi da casa (Mosca) al campo (Makhachkala, a 35o km di distanza) e a Ronaldinho il Flamengo consentiva due notti brave a settimana senza alcun tipo di ripercussione, beh, le clausole del contratto di Neymar da Silva Santos con il Paris Saint Germain dell'Emiro del Qatar e del tecnico impomatato Unai Emery sono morigerate. i) Due fisioterapisti (Maradona si portava Carmando anche in Nazionale); 2) Divieto ai compagni di entrargli sulle caviglie in allenamento (l'investimento, 222 milioni di euro di clausola rescissoria pagata al Barcellona, va tutelato); 3) Esenzione da qualsiasi compito difensivo (quale attaccante, da Meazza a Messi, si è mai spolmonato volentieri per rientrare?); 4) Esclusiva dei rigori (fatti più in là, Cavani); 5) Autorizzazione all'uso di borse e valigie con il logo personale. In un calcio sempre più disposto a viziare le sue stelle, già costellato di clausole stravaganti (quella anti-morsi al Barça di Suarez, che azzannò Chiellini al Mondiale, quella anti-sputi di Balotelli al Liverpool, quella anti-interviste per 7o anni dopo la sua morte imposta da Cristiano Ronaldo ai domestici di Madrid), il contratto da sogno che legherà Neymar a Parigi fino al 30 giugno 2022 spacca lo spogliatoio ma risponde alle logiche del mercato. Ingaggiare Madonna per un concerto obbliga l'impresario a cancellare dal camerino ogni traccia del Dna della cantante dopo il suo passaggio, però garantisce il sold out dello stadio. In dieci partite al Psg, Neymar ha segnato n gol e promette il salto di qualità in Champions. Chiedesse la luna, gliela recapiterebbero infiocchettata in un bauletto Vuitton.
(Corsera - G. Piccardi)