31/10/2017 12:06
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Il match è di lusso e, diventato inaspettatamente scontro diretto, vale per l’accesso agli ottavi di Champions. Da non crederci, dopo il sorteggio del 24 agosto: la Roma, in due mesi, è riuscita a tenere aperto il discorso qualificazione e, imbattuta contro le favorite del gruppo C (e, mai successo, a metà percorso della fase a gironi), adesso ha la possibilità di recitare da protagonista pure in Europa. L’ospite della serata, però, è di primissimo piano: il Chelsea di Conte, campione nell’ultima Premier. Basta e avanza per il popolo giallorosso che, come è ultimamente accaduto solo per l’addio di Totti lo scorso 28 maggio, tornerà a riempire l’Olimpico: sicuri 55 mila gli spettatori, record stagionale di presenze, e possibili 60 mila (compresi i 2 mila inglesi). Merito della chiarezza e della serenità con cui Di Francesco, a prescindere dai risultati, si rivolge alla squadra e alla piazza. La svolta è nel suo modo di comunicare. Senza piangersi addosso per qualsiasi imprevisto. Senza chiamare in causa la sfortuna, nonostante i principali rinforzi del mercato estivo, gli acquisti scelti per restare al livello dell’anno scorso (primato dei punti in A: 87), Karsdorp e Schick (i sostituti di Rudiger e Salah) non siano nella lista dei 19 convocati per la partita contro i Blues.
SENZA PAURA – «Mi piacerebbe rivedere la Roma di Londra» ammette Eusebio. Non negli interpreti, ma nei comportamenti. «Vorrei ritrovare la stessa mentalità di quella gara. Perché quel pareggio, recuperando due gol di svantaggio, è stato un punto di partenza». Di Francesco sa che questa partita, però, sarà diversa. E’ convinto che Conte, rinunciando a un mediano, si presenti con due mezze punte dietro a Morata. Il Chelsea,3 successi consecutivi come i giallorossi dopo il 3 a 3 di Stamford Bridge, è qui per vincere. Se ce la facesse, sarebbe promosso con 2 turni d’anticipo. La Roma, però, vuole sfruttare la sua grande chance nella notte del 300° match in Europa. Anche perché, all’Olimpico, il successo manca ormai da 2 anni: l’ultimo (e l’unico in 8 partite: 3 pari e 4 ko) il 4 novembre del 2015 contro il Bayern Leverkusen. Ecco, dunque, nel 4-3-3 il tridente pesante con Perotti, Dzeko ed El Shaarawy, usato per battere in casa l’Udinese lo scorso 23 settembre. Eusebio non bluffa quando rivela il suo metodo: «Cercherò dimettere in campo la squadra più opportuna per fare risultato». E indica Nainggolan che è vicino a lui, per chiarire che tornerà titolare dopo essere rimasto fuori contro il Bologna. L’altra novità è scontata: a sinistra rientra Kolarov. Il turnover, quindi, sarà minimo. Nessun risparmio energetico per il Chelsea. Previsti solo 3 cambi, contando Perotti. De Rossi, dunque, capitano nella sera del suo 50° match in Champions. Recuperato, per la panchina, Defrel, out Peres (lesione muscolare di primo grado: salterà pure la Fiorentina) e Schick (sente dolore quando calcia). Di Francesco affronta la questione con un po’ di fastidio: «Non credo nella casualità, anche se Peres si è infortunato all’otturatore che non so nemmeno cosa sia (muscolo esterno dell’anca n.d.r): stiamo lavorando per le soluzioni, ma nella mia testa c’è solo il Chelsea, dobbiamo essere più uniti che mai. Voglio grande positività attorno alla Roma. E un pubblico straordinario. Vi assicuro che la mia squadra darà il massimo. Intanto stiamo facendo alcune valutazioni. E’ una faccenda interna che non possiamo sbandierare a tutto il mondo».
ANCORA IN BILICO – Manolas e Kantè, entrambi reduci da infortuni muscolari, si sono allenati alla vigilia. Di Francesco deciderà stamattina se schierare il centrale difensivo: non vorrebbe rischiarlo, pronto a utilizzarlo domenica al Franchi contro la Fiorentina. Così sarebbe confermato Juan Jesus. Anche Conte potrebbe rinunciare in partenza al centrocampista di riferimento, inserendo Drinkwater e avanzando Fabregas, utile pure per il 3-5-2.