A Ponte Milvio ultrà laziali intonano cori antisemiti. Scontri, un poliziotto ferito

19/11/2017 13:57

IL MESSAGGERO (A. MARANI) - La lezione di Anna Frank non è bastata. Così a due ore dal fischio d'inizio della stracittadina i tifosi laziali radunati a Ponte Milvio hanno esploso petardi, lanciato bottiglie e, soprattutto, intonato cori antisemiti. In serata, invece, un agente è rimasto ferito nel tentativo di separare alcuni supporter biancazzurri che discutevano in strada davanti alla sede degli Irriducibili, lo zoccolo duro del tifo laziale, in via Amulio, all'Appio-Tuscolano.
A Ponte Milvio, prima del match, non sono mancati i saluti romani. Quell'«ebreo giallorosso» è risuonato tra canti e sfottò; ripreso con gli smartphone ha poi fatto il giro del web. Come la foto delle figurine di Anna Frank con indosso la maglia della Roma, lasciate in durante Lazio-Cagliari e postate sui social tra l'indignazione generale. Un episodio per cui la Lazio è stata deferita al Tribunale federale nazionale e 13 suoi tifosi sono stati daspati. La vigilia del derby era apparsa subito tesa. Nella nottata entrambe le tifoserie erano state viste aggirarsi al Colle Oppio con caschi e bastoni, nella speranza di poter raggiungere il ponte conteso di via degli Annibaldi (quello dei manichini appesi) e sistemare striscioni. La presenza massiccia delle forze dell'ordine ha impedito ogni contatto. Ma ieri sera ad avere la peggio è stato il poliziotto trasportato in ospedale e medicato con alcuni punti di sutura alla testa: è stato colpito con una stampella usata per deambulare mentre cercava di placare gli animi. Via Amulio (ritrovo dei tifosi diffidati) fino a tarda sera era ancora blindata da decine di agenti del Reparto mobile, in attesa che i tifosi, asserragliati all'interno dei locali già sede di Forza Nuova, decidessero di uscire. In nottata un supporter è stato fermato e portato in commissariato. Infine, durante il deflusso degli spettatori dall'Olimpico, circa 200 laziali hanno lanciato sassi contro i carabinieri a Ponte Milvio, senza conseguenze. Scene tutte filmate e ora utili per identificare gli aggressori.