17/11/2017 16:27
MILANO FINANZA (A. MONTANARI) - Un asse per ottenere sinergie di costo ed economie di scala e lasciare le briciole alla concorrenza. Questo sembra essere l'obiettivo finale per raggiungere il quale potrebbe riproporsi un'alleanza commerciale tra Rai e Sky Italia. La televisione di Stato non vuole perdere la corsa alle immagini del calcio, la vera killer application della televisione a pagamento e non.
Dunque, se per il futuro bando per la Serie A, la cui pubblicazione è attesa per meta dicembre, il gruppo di viale Mazzini pare oggettivamente fuori dalla contesa per un'evidente questione economica, è probabile che si butti con decisione sui diritti dei Mondiali di calcio di Russia 2018 nonostante la clamorosa mancata qualificazione della Nazionale italiana, che dovrebbe togliere parecchio appeal alla gara. Al proposito va comunque tenuto presente che la manifestazione si terrà in un periodo (14 giugno-15 luglio) nel quale i palinsesti delle emittenti generaliste tendono a sospendere le grandi produzioni e ad avviare una programmazione estiva. Così, se l'offerta già avanzata dalla Rai all'Uefa era modulabile (così come quella presentata di Mediaset) in base alla presenza o meno degli Azzurri, è altrettanto vero che nella corsa agli ascolti il gruppo televisivo pubblico, presieduto da Monica Maggioni e guidato dal direttore generale Mario Orfeo, punta a centrare l'obiettivo e a garantire un assegno più alto rispetto al network di Cologno Monzese.
La contesa che ora entra nel vivo, secondo indiscrezioni di mercato, vale tra 50 e 80 milioni di euro. Si tratta di numeri ben più bassi bassa rispetto all'incasso che l'Uefa inizialmente si aspettava dal mercato italiano, ossia 160-180 milioni. Per battere la concorrenza di Mediaset e aggiudicarsi le immagini del prossimo Mondiale la Rai, che ha chiuso il primo semestre in rosso per 2,2 milioni con un ebit crollato dell'85% a 8,6 milioni (e che incasserà 140 milioni di euro in meno di risorse pubbliche, tornando così ai livelli del 2013), potrebbe sostenere l'esborso trovando un alleato con cui condividere la spesa. E in tal caso, come già accaduto in occasione dei Mondiali di Brasile 2014, il partner ideale sembra essere Sky Italia. L'asse potrebbe concretizzarsi tramite uno scambio di immagini per compensare il prevedibile incremento di costo dell'acquisto dei diritti dei Mondiali per superare la rivale Mediaset. La contropartita che la pay tv guidata da Andrea Zappia può offrire è rappresentata dalla Champions League 2018-2021. Nel dettaglio, Sky Italia potrebbe cedere (a un prezzo da definire e magari parametrato alla spesa pro-quota per le partite dell'evento in Russia) parte dei diritti relativi alle partite di un club italiano dei quattro che avranno acceso diretto alla massima competizione calcistica europea.