03/11/2017 12:26
IL TEMPO (A. AUSTINI) - La sosta come un miraggio nel deserto, ma sta davvero arrivando. Prima, però, la Roma chiederà l’ultimo sforzo di questo ciclo di partite a Edin Dzeko: domenica a Firenze partirà di nuovo titolare come accaduto in tutte le 14 gare ufficiali giocate sinora dai giallorossi. È l’unico uomo di movimento sempre presente finora, Di Francesco gli ha risparmiato solo 19 minuti a risultato acquisito con l’Udinese e lo ha chiamato in panchina all’89’ della sfida casalinga con l’Atletico Madrid. Mai coinvolto nel turnover sistematico del tecnico e, oltre al fatto che si tratta di un giocatore indispensabile e che i suoi potenziali sostituti Defrel e Schick (out anche domenica) si sono fermati, c’è un’altra spiegazione: la Bosnia non giocherà partite amichevoli durante la prossima pausa per nazionali, quindi Dzeko potrà davvero riposarsi nelle due settimane che porteranno al derby del 18 novembre. Niente viaggi, allenamenti più soft, qualche cura rigenerante: sarà ossigeno puro per Edin, capace di sobbarcarsi spesso da solo il peso dell’attacco, di segnare 10 gol, servire due assist vincenti, colpire 4 pali (nessuno quanti lui in Serie A) e di portare a spasso le difese avversarie. Il Chelsea di Conte ne sa qualcosa. In campionato, solo Insigne ha tirato più volte in porta (45) rispetto a Dzeko e Immobile (43 tentativi a testa), i bomber della Capitale che tra 15 giorni si ritroveranno di fronte all’Olimpico. Di Francesco si tiene stretto il suo centravanti che domenica, probabilmente, ritroverà di nuovo ai suoi fianchi Perotti ed El Shaarawy. L’altro stakanovista del gruppo è Kolarov, ma almeno una partita (col Bologna) l’ha saltata. Contro la Fiorentina ci sarà poi a differenza dell’amico Dzeko dovrà rispondere alla chiamata della Serbia, impegnata in due «fastidiose» amichevoli in Corea e Cina. Il nuovo ct Krstaijc lo vorrebbe con sé, ma il romanista, sempre presente nelle qualificazioni mondiali, farà un ultimo tentativo per risparmiarsi il lungo viaggio. Nainggolan ha il problema opposto: ieri il ct del Belgio Martinez se n’è inventata un’altra per giustificare la bocciatura di Radja («lui rende meglio da numero 10 e noi in quel ruolo abbiamo Hazard e Mertens»), ora si attendono le prossime convocazioni per la conferma dell’ennesima esclusioni. Di Francesco è tutt’altro che dispiaciuto e a Firenze potrebbe mettere il futuro sposo Pellegrini (ha chiesto la mano alla sua Veronica) e Gonalons vicini a Nainggolan. In difesa rientra Manolas, c’è ottimismo per Florenzi: gli esami di ieri a Villa Stuart hanno escluso lesioni all’adduttore dolorante col Chelsea, oggi farà lavoro individuale ma solo a scopo precauzionale. In giornata Emerson volerà invece ad Amburgo per gli ultimi test al ginocchio: durante la sosta tornerà pienamente in gruppo. S’è fatto male un mese dopo di lui Luca Pellegrini ed è già quasi pronto. Prodigi della gioventù.