23/11/2017 14:12
LEGGO (F. BALZANI) - Niente relax, e tutto rimandato al 5 dicembre all’Olimpico. La Roma non sfrutta il primo match point di Champions e contro l’Atletico Madrid scende in campo proprio come Di Francesco non avrebbe voluto mai. Cercando un pareggio che gli avrebbe permesso il passaggio agli ottavi. Dopo un primo tempo di contenimento però l’Atletico di Simeone ha tirato fuori i denti (e le punte con l’ingresso di Correa e Gameiro) e azzannato due volte la Roma: prima con una mezza rovesciata del ritrovato Griezmann poi con il raddoppio di Gameiro. I giallorossi non si sono resi (quasi) mai pericolosi fatta eccezione per un paio di discese di Perotti e per un palo su tiro-cross di Nainggolan. E nel finale è rimasta pure in 10 per il doppio giallo rimediato da Peres. Stavolta il turnover non ha pagato, soprattutto in attacco dove Gerson è rimasto spesso ingabbiato nella tela del Cholo. «Ma la qualità dell’Atletico – ammonisce Di Francesco – Siamo stati spesso imprecisi, ma equilibrio c’è stato. Dovevamo creare di più, nella ripresa ha vinto la squadra con più rabbia e cattiveria. L’euforia fa bene, la presunzione no. Ora bisognerà lavorare e ragionare su questa sconfitta sfruttandolo come percorso di crescita. Non dobbiamo pensare di essere diventati troppo bravi. Ricordiamo però il livello dell’avversario. La squadra se l’è giocata alla grande. Dzeko senza gol da un mese? Segnerà. Meno ci pensa meglio è. Davanti però da tutti voglio maggiore cattiveria». Così la migliore difesa italiana ha preso 2 gol da un attacco in crisi come quello dell’Atletico. «Non è colpa della difesa. Nel secondo tempo abbiamo perso troppi palloni. Loro hanno alzato il pressing e noi abbiamo perso qualche palla di troppo. Quello ha fatto la differenza», il pensiero di Fazio. Alla Roma basta comunque battere il Qarabag all’Olimpico per qualificarsi e sperare magari anche nel 1° posto visto che nell’altra sfida il Chelsea (ieri vittorioso 0-4 a Baku e ora 1° del girone) affronta proprio l’Atletico a Londra. Roma ancora padrona del suo destino, che potrebbe passare anche pareggiando o perdendo a patto che Conte fermi Simeone. Niente da fare, invece, per la Primavera che ieri ha perso 2-1 a Madrid ed è eliminata dalla YouthLeague.