19/11/2017 16:02
LAROMA24.IT - La Roma batte 2-1 la Lazio e in un colpo solo vince il derby e sorpassa i cugini in classifica. I giallorossi, dopo un primo tempo chiuso sullo 0-0, rifilano ai 'cugini' un uno-due letale grazie a Perotti e Nainggolan che rende inutile il gol di Immobile a 20 minuti dalla fine. Successo che inserisce di diritto la squadra di Eusebio Di Francesco tra le candidate allo Scudetto
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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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GAZZETTA DELLO SPORT (L. CALAMAI)
Un marziano invece riporta la Roma tra le candidate allo scudetto. Radja Nainggolan in questo momento è di un altro pianeta. Nel derby ha fatto il difensore, l'organizzatore di gioco, il trascinatore, il goleador. E non stava neppure bene. La squadra giallorossa ha completato il suo processo di rinnovamento tattico. L'era Spalletti ora è solo un piacevole ricordo. Di Francesco ha creato il giusto cocktail di fisicità e talento. In alcuni tratti di gara la Roma soffoca gli avversari con il suo pressing-alto. In altri momenti fa la differenza con i colpi di calciatori geniali come Perotti. Un progetto che tiene in piedi alla grande il doppio binario campionato-Champions. Certo, la rosa non è faraonica e il ginocchio dolorante di Florenzi è un campanello d'allarme. Ma Di Francesco ha ancora un asso nella manica da tirar fuori, il talento Schick. Il derby non ridimensiona la sorprendente Lazio di questa prima fase della stagione. La squadra di Inzaghi non vale lo scudetto ma ha confermato di poter lottare per un posto in Champions.
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CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)
A Roma c'è stato un derby molto fisico, intenso, a tratti entusiasmante per il significato che ogni pallone aveva, meno per il valore tecnico di quel pallone. Il primo tempo è stato nullo, cancellato da se stesso e dalla paura che ognuno aveva di dare un metro all'avversario. In sette minuti del secondo tempo c'è stata una grande Roma, poi una rincorsa inutile. Il risultato è come il nucleo di un atomo, che è vuoto quasi al 9996, il che vuol dire che la vita è niente, ma è vita. È difficile commentare il poco di una partita quando questa significa tanto sul piano del sentimento. Ma è stata una brutta Lazio e una Roma sufficiente, tanti gli errori tecnici, pochi i tiri in porta. Ma grande partita. Il risultato è quell'uno per cento che permette di vivere. Detto questo la Roma è solida e spesso improvvisa, mentre la Lazio ha lacune (per esempio Bastos, Lulic) poco comprensibili a questi livelli. La Roma è difficile da battere, il suo peso reale lo darà la resistenza di Napoli e Juve.
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LA REPUBBLICA (G. MURA)
(...) Bel derby all'Olimpico, non memorabile ma piuttosto teso. Giusta vittoria della Roma, che sta viaggiando ad alta velocità. Deve recuperare una partita non facile, a Marassi con la Samp, e vincendola si troverebbe in quartieri ancora più alti, ma non conviene anticipare i tempi. Di Francesco, che ha già perso due gare, ora non lascia neanche le briciole. In tempi rapidi ha messo insieme una squadra solida, a partire dalla difesa che è la migliore del campionato. Solida perché la Roma è come il suo Sassuolo, una società di mutuo soccorso in cui tutti aiutano tutti e nessuno fa la bella statuina. Un Sassuolo molto più tecnico, però, con un valore aggiunto che è Nainggolan, una furia. E dire che lo davano un po' acciaccato. Ha molto limitato Milinkovic-Savic, ha rincorso chiunque, ha segnato un gran gol. E un Gattuso che sa tirare in porta e, all'occorrenza, sa pure lanciare. Curioso come ieri siano finiti in vetrina due giocatori non molto considerati dai rispettivi ct. Vale per Insigne, accantonato da Ventura che almeno ogni tanto lo ha fatto giocare, e per Nainggolan , che Martinez vede, al massimo, come una buona riserva. Kolarov si è confermato acquisto azzeccatissimo. La Lazio, partita in modo più spavaldo, s'è progressivamente ritratta né l'hanno aiutata quelli che spesso sono i migliori: Lulic, Milinkovic-Savic, Leiva, Immobile. S'è risvegliata dopo lo 42 grazie alla freschezza di Lukaku e Nani. Esce battuta, non rimpicciolita.
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IL GIORNALE (T. DAMASCELLI)
(...) All'Olimpico si è giocato il derby del sorpasso, la Roma ha superato la Lazio in campo e in classifica, partita bloccata, non dalla paura ma dalla coscienza dei propri limiti e il rispetto dell'avversario. Derby senza zuffe o provocazioni come negli anni passati, fumo tossico allontanato dalla celebrazione commovente di Gabriele Sandri. Nota non marginale ma sicuramente significativa: i reduci e sopravvissuti dall'eliminazione azzurra sono sembrati tutti sotto tono e sfasati: De Rossi anonimo, Florenzi sgonfio e per di più infortunatosi al ginocchio, El Shaarawi impalpabile, Parolo inesistente e nervoso, Immobile egoista e in tensione eccessiva, un gol in offside e il rigore, stop, non altro. Sarà una coincidenza ma non è da escludere che l'onda d'urto della compagnia TavecchioeVentura potrebbe trascinarsi a lungo nella comitiva azzurra, vedremo prossimamente su questi campi. La Roma è sembrata più convinta e determinata, in breve "più forte", il solito Nainggolan nuovamente uomo ovunque e Perotti che è una zanzara tigre, magnifico nell'esecuzione del penalty, rispolverando la camminata "assassina" di un suo compatriota, Rubén Ayala, attaccante dell'Atletico di Madrid e dell'Argentina. Ha vinto Di Francesco ma non significa che abbia perso Inzaghi. La Lazio ha smarrito di colpo, nella giornata meno ideale, i suoi riferimenti, Luis Alberto e Milinkovic-Savic, lenti e in ritardo nella fase di recupero e ha pagato le continue gaffes difensive dell'angolano Bastos.
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IL TEMPO (G. GIUBILO)
Palpiti e incertezze fino al fischio finale, compresi sei minuti di recupero, forse esagerati. Ma la Roma porta a casa un derby prezioso, che le consente di superare in classifica i cugini in un duello nobilitato da posizioni molto importanti, con le due romane che hanno ancora a disposizione un recupero per ciascuna, anche se contro avversari da non sottovalutare. Nel complesso, la Roma ha finito per meritare un successo non agevole, ma specchio di una superiorità espressa per la maggior parte della gara. Una vittoria importante peri giallorossi anche sul piano psicologico, perché consente ai ragazzi di Di Francesco di riprendersi la supremazia cittadina. Comunque, un confronto ben diverso dai troppi derby incolori giocati in anni passati, quando sembrava che un punticino fosse risultato da far contenti tutti. Ma diverse erano ambizioni e posizioni in classifica. Forse la Lazio ci ha provato troppo tardi, pagando la tattica troppo attendista del primo tempo: così, nel complesso, la partita ha visto un sostanziale predominio dei giallorossi, premiato dal risultato finale.
Nessuno, dunque, ha da avanzare particolari recriminazioni. Pure le decisioni arbitrali sono state corrette, anche grazie all ’aiuto del Var in occasione del rigore concesso ai biancocelesti. Una vittoria molto pesante per la Roma, che può coltivare mire ambiziose, sperando che l'eterna Juventus si conceda qualche passo falso. In questo caso, nessun obiettivo sarebbe precluso. La Lazio se I'è giocata a testa alta, e questa sconfitta nulla toglie alle lusinghiere impressioni suscitate fino a questo punto della stagione.