11/11/2017 19:58
IL TEMPO (F. M. MAGLIARO) - Il pubblico interesse sul progetto Stadio della Roma, come stabilito dalle delibere dell’ex sindaco Ignazio Marino e dall’attuale amministrazione Raggi, è valido. Non è una conferma leggera, visto che è la seconda sezione del Tar del Lazio, con un'ordinanza, a stabilirlo. La Cogemi, una delle società proprietarie di terreni interessati dall'esproprio per il progetto Stadio aveva, infatti, presentato ricorso al Tribunale amministrativo, chiedendo la sospensione e l’annullamento di tutti gli atti compiuti fino a oggi, le due delibere del Consiglio comunale più tutti i vari verbali delle diverse Conferenze dei Servizi e gli atti di avvio degli espropri.
La Cogemi aveva chiamato in causa sia il Campidoglio, difeso dall’avvocato Andrea Magnanelli, che la Eurnova del costruttore Luca Parnasi, partner della A. S. Roma nel progetto, ritenendo che le delibere comunali finissero per crearle un danno dal cambio della destinazione urbanistica. Il Tribunale, però, ha respinto tutte le richieste della Cogemi sentenziando che «non ricorrono nella fattispecie i presupposti utili per la concessione della richiesta misura cautelare, in quanto la parte ricorrente non ha fornito idonei elementi di prova in ordine alla ricorrenza di un pregiudizio grave ed irreparabile che conseguirebbe all’esecuzione degli atti impugnati». Per ora, l’iter è salvo.