In Champions spariscono i freni. Il dolce paradosso della Roma

01/11/2017 12:32

LA REPUBBILCA (F. BOCCA) -  Lo stato di grazia di Stephan  – 25 anni appena compiuti, carissimo talento esploso al , illusosi al Milan di arrivare chissà dove, caduto nel dimenticatoio e poi rinato alla Roma – ha qualcosa di mistico e trascendentale. Toccato con l’indice da , che lo ha così scelto e indicato tra gli altri infondendogli forza e ispirazione, l’attaccante ha azzeccato la partita della vita con due gol che riempiono la stagione della Roma e la lanciano addirittura al primo posto del girone di .  Sorteggiata come vaso di coccio in un gruppo di ferro, la Roma è ora addirittura prima nella classifica, a un soffio dalla qualificazione, mentre Chelsea e Atletico fanno pessima figura e si vedono imbarazzantemente sorpassate da chi avrebbero dovuto eliminare e invece le ha colte di sorpresa. A ispirare le imprese giallorosse c’è soprattutto, evidentemente, il Chelsea di , allenatore bravissimo ma che con la ha anche un rapporto conflittuale, il suo grande cruccio. Dopo questa batosta saranno giorni durissimi per lui. Contro la Roma l’ex ct azzurro è entrato in fibrillazione, a Londra la sua difesa ha steso tappeti rossi a (due gol), mentre a Roma Alonso, Luiz & C. hanno trascurato  (altri due gol), e non solo lui. Un classico: ti spaventa , vuoi evitarne la doppietta, raddoppi la marcatura sul potente spilungone e finisci col dare delle praterie a quel fantastico puledro che è . Indicativo il primo gol segnato a freddo dopo appena 38’’ a un Chelsea imbambolato: Kolarov lancia lungo, salta in area, Luiz e gli vanno addosso,  trova lo spazio aperto, ma Marcos Alonso arranca, e l’esterno destro è potente, spettacolare e soprattutto implacabile. Col   aveva fatto gol di violento piattone sinistro, convincendo in quello stesso momento  a giocarsi il jolly del in . L’ispirazione è stata illuminante visto che di gol ne ha fatto anche un altro – stavolta su lancio lungo di – e stavolta la difesa di ha fatto anche peggio. L’ex ha lasciato correre assurdamente il pallone, mentre Azpilicueta si è fatto beffare dall’attaccante in velocità. La Roma forte e chiusa in difesa, ma anche troppo cinica e asfittica nel gioco e nella produzione di gol (i tre 1-0 seguiti in campionato al pareggio di Londra) ha lasciato il posto a una squadra spettacolare, veloce, micidiale nel contropiede. Nel conto la Roma ha messo anche un gol di  e altri avrebbe potuto farne, stupendosi forse essa stessa per la sua condizione esaltante in . I 55.000 dell’Olimpico hanno dedicato una standing ovation al ragazzo arrivato mesto e un po’ calpestato un anno e mezzo fa dal Monaco.  nel gennaio 2016 era una scommessa da 14 milioni, che in questi anni folli è cifra quasi insignificante. «È una di quelle serate che ricorderai tutta la vita. È la mia prima doppietta in . Quando c’è stato il sorteggio c’era tanto scetticismo, ma stiamo facendo grandi partite. È un momento speciale per me». La cresta prepotente è ormai scomparsa, il segnale per la Nazionale, per Ventura e per il play off con la Svezia è fortissimo.