23/12/2017 16:04
«Mumo, nun ce riprovà , sinnò a Torino ce torni rotto», disse il minaccioso mediano giallorosso Ferraris IV a Raimundo «Mumo» Orsi, che esagerò con un pallonetto. Tra l’altro, durante l’ultimo allenamento, Zi’ Checco, furbo custode del campo, aveva ristretto il «Testaccio» di 4 metri per ingabbiare Orsi. Le scintille in quel lontano 15 marzo 1931 sapevano già di cinema. La data è da sempre festa per i tifosi della Roma: 5-0 alla Juve, vittoria più larga con gli arcirivali. Ma l’evento oltrepassò ben presto il campo, tanto che il regista Mario Bonnard fu folgorato dall’idea di farne un film già l’anno dopo. Con «Cinque a zero» (1932) per la prima volta in sala quel gioco che piaceva tanto agli italiani, anche se erano i dialoghi extra-calcio a riempire la pellicola. È un esempio di 90 anni fa, ma nel tempo su questi schermi sono passate tutte le sfumature dell’animo umano: la passione più accesa e la risata scanzonata. Insomma, Juve-Roma è un’umana commedia, una di quelle che piacciono al cinema di ogni epoca. [...] Protagonista il grande Angelo Musco e Oscar Valenti nella parte del capitano che perde la testa per la cantante di varietà, ma poi prendono la scena i lupi nella parte di se stessi: Masetti, Ferraris IV, Volk, Fuffo Bernardini. [...]
Romano-centrico per definizione, è inevitabile che il cinema italiano abbia regalato più battute ai giallorossi. Ad esempio, ne «Il marito», commedia del 1957, Alberto Sordi spedisce una celebre pernacchia telefonica pre-derby a Peppino, amico laziale. «Lei è un grande romanista, un grande tifoso», continua Albertone ne «Il tassinaro» (1983), mentre dietro ammicca Giulio Andreotti. Lo juventino più famoso del cinema, invece, si chiama Felice La Pezza, per tutti «Tirzan», il camionista pugliese interpretato da Diego Abatantuono in «Eccezziunale veramente»: sono di culto le sue disavventure per una partita contro l’Anderlecht. [...]
La partita che torna stasera c’entra di nuovo, seppur di striscio: il film racconta di un commando romanista in trasferta a Torino con propositi bellicosi. Rabbie e frustrazioni finiscono nel sangue, macabra anticipazione di ciò che sarebbe accaduto spesso. Visto adesso, regala un sorriso il cameo di un giovane Massimo Ferrero: si sa, il presidente Samp ha sempre avuto Dna giallorosso. Lui quest’anno ha fatto tre gol alla Signora ed era realtà, non cinema.
(gasport)