Totti ci crede: "Per lo scudetto noi ci siamo"

29/12/2017 13:07

LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA - S. FIORI) - Daniele  in quel di Trigoria, Francesco dagli Emirati Arabi. Mentre Eusebio prepara la sfida amarcord contro il (domani alle 15), il capitano del presente e quello del recente passato della Roma tracciano la linea in vista del nuovo anno. Partendo, inevitabile, dalla gara persa in casa della : «Loro sono fortissimi, hanno una rosa importantissima», ammette il centrocampista a Sky Sport. L’amarezza per non aver strappato neanche un punto è ancora presente: «Non abbiamo sfruttato le occasioni, il pareggio non sarebbe stato assurdo e ci avrebbe permesso di vedere l’inizio di anno in maniera diversa». La definizione di gruppo «maturo» per vincere, in ogni caso, non gli piace: «Me l’ha insegnato , è una parola di cui si abusa spesso. Si vince con l’allenamento, fuori dal campo, non bastano le ambizioni per una partita sola».

Ecco allora che, nella personale gerarchia del campionato, i bianconeri rimangono in prima fila: «Da due anni dico che il è la più accreditata, ma dobbiamo ripartire dalla come favorita. Dietro di loro, poi, ci siamo noi» . , che contro il fu espulso dopo l’intervento del Var, dice la sua anche sull’apporto della tecnologia in campo: «Non è ancora perfetto, ma negli anni ci darà tranquillità in campo nell’accettare le situazioni». Ultima battuta, su nei panni di dirigente: «Mi piaceva più da calciatore perché mi faceva vincere le partite! Ha un ottimo rapporto con Monchi, ha trovato il suo posto ideale».
Da Dubai gli fa eco il diretto interessato: «Gli manco perché ero vicino a lui sul pullman per andare allo stadio» , scherza . Il dirigente giallorosso, intervenuto a una conferenza sulle strategie d’investimento dei calciatori, ha ritirato il Global Soccer Award alla carriera: «Fino all’anno scorso - ha raccontato sempre a Sky - il mio obiettivo era giocare. Ora la mia priorità è investire il mio tempo nella Roma e promuovere il club nel mondo». L’ex numero 10 crede nelle possibilità di primo posto: «Siamo una squadra candidata a vincere, siamo una delle 3 o 4 che possono realmente contendersi il titolo. Qui uno scudetto ne vale dieci» . A chi gli chiede infine cosa invidi alla , risponde: «In questo momento, lo stadio di proprietà».