12/12/2017 14:08
Don Diego de la Vega lo guardavano con un sorrisetto di sufficienza e quasi lo sfottevano, cinque minuti dopo arrivava Zorro, la stessa persona, e li castigava tutti. Chissà, forse dietro la bizzarra sortita di Paulo Fonseca, che si è presentato in maschera nera e cappellone per il post-match dopo aver battuto il City, c’è molto più che un fioretto: hai voglia a sottovalutarlo, lo Shakhtar, e a dire che poteva andare peggio. (..) Il segreto di Fonseca sta in una mediana impermeabile, dove Fred ha tempi da regista di razza e il veterano Stepanenko è degno scudiero, a sostegno di un trio di fantasisti che hanno imparato a limitare i fronzoli per aumentare l’efficacia. Occhio però che, se c’è l’occasione, l’uomo lo saltano sempre, specie Marlos che mostra spunti in velocità simili a quelli di Willian e Douglas Costa che su quella fascia negli anni lo hanno preceduto. Unica punta Facundo Ferreyra, detto «El Chucky»: si chiama così dal nome della bambola assassina del film, come lei se ne sta acquattato e poi ti ammazza. Bravissimo nei movimenti senza palla, furbo, gran colpitore di testa, ora che ha trovato continuità ci mette anche la garra giusta. (..)
(gasport)