14/01/2018 15:50
IL TEMPO (F. M. MAGLIARO) - Domani la Regione avrebbe dovuto consegnare al Comune l’intero dossier Stadio – verbale della Conferenza di Servizi, pareri e progetto – per far partire l’iter della variante urbanistica. I documenti, però, non lasceranno gli uffici dell’Urbanistica regionale con destinazione il Campidoglio: sono giunte, infatti, comunicazioni dalla Città Metropolitana e dal Mibact che costringeranno i funzionari regionali a modificare il verbale finale della Conferenza, correggendolo con le annotazioni giunte. Venerdì a mezzanotte era scaduto il termine che la presidenza della Conferenza di Servizi aveva concesso a tutte le Amministrazioni coinvolte – Stato, Regione, Città Metropolitana e Campidoglio – per controllare la correttezza delle diverse prescrizioni inserite nel verbale finale così come risultanti dalla sbobinatura delle registrazioni. Secondo quanto trapelato, Città Metropolitana e Mibact hanno inviato comunicazioni. Quindi, da domani, i funzionari della Conferenza di Servizi dovranno correggere le bozze prima di inviare il tutto in Campidoglio. Campidoglio dove, nel frattempo, si succedono riunioni su riunioni: due i nodi da sciogliere. Il primo, il corretto iter da seguire. Per alcuni è necessario un doppio voto in Consiglio comunale: il primo per avviare l’iter e il secondo per vagliare le controdeduzioni. Secondo altri, invece, basta la pubblicazione «a fini urbanistici» delle carte così come saranno trasmesse dalla Regione. Poi, trascorsi i 30 giorni di pubblicazione e i 30 a disposizione per cittadinie associazioni per presentare le osservazioni, dopo un esame preliminare delle osservazioni eventualmente giunte da parte degli uffici dell’Urbanistica, si andrebbe in Consiglio comunale per un unico voto sulle controdeduzioni. Secondo nodo: ottenere dal Governo un impegno certo e irrevocabile al pagamento del Ponte di Traiano. Altrimenti, inserirlo – come da prescrizione regionale – nella variante urbanisticarischierebbe di esporre il Campidoglio a doverlo pagare. Insomma, la burocrazia continua a regnare sovrana.