11/01/2018 15:57
Magnifica città, la nostra e magnifico ambiente, va detto e sottolineato, anche nei giorni peggiori, calcisticamente parlando, tipo quelli che stiamo vivendo. Sì perché tutti quelli che invece pensano che qui si vada troppo in altalena, o troppo alti con l'umore o troppo depressi, poi sono quelli che amano cavalcare certi eccessi e quindi diventano i protagonisti nel bene e nel male di uno stillicidio di parole che travolge ogni cosa. «Creiamo uno stile Roma» provò a dire Spalletti prima di farsi prendere anche lui dalla tentazione di ribattere colpo (basso) su colpo (basso) alimentando anche lui per primo l'onda anomala che ha fermato anche la sua storia romanista. Ora però in panchina c'è un altro signore che invece quel buon senso lo reclama e, fino a prova contraria, lo pratica. E ieri a Firenze, indossando abiti di pregio per uno sponsor che su di lui ha ritenuto opportuno investire commercialmente, ha nuovamente indicato la strada.
(...) «Ripartiamo dal 433 e dalle cose che io per primo devo fare meglio». E così sono a posto tutti quelli che pensano che certi affanni dipendano dalla posizione più o meno avanzata di un centrocampista o di un attaccante, alimentando un dibattito che dentro Trigoria non è mai stato preso in considerazione. Questa squadra è forte e ricomincerà a vincere, magari non lo scudetto o la Champions, ma ha ancora molti margini di miglioramento (e tanti ne ha anche l'allenatore) e presto tornerà a divertire. E senza insistere con la retorica del carro da cui scendere e salire scegliamo di stare al fianco dell'allenatore. Per vincere domani.
(Il Romanista - D. Lo Monaco)