15/01/2018 15:02
Il primo è stato Cosimo Sibilia, poi è stata la volta di Gabriele Gravina. Il terzo a presentarsi in Via Allegri è stato Damiano Tommasi. All’ora di pranzo i tre candidati alle elezioni federali del 29 gennaio avevano depositato la richiesta ufficiale corredata di programmi nell’ufficio del segretario Antonio Di Sebastiano.
E Lotito? Le certezze del sabato sera sono diventate le ansie di una lunga infruttuosa domenica di passione. [...] Alle sette della sera Lotito ha capito che non aveva i voti: gliene servivano 11, lui ne cercava addirittura 12 per non essere costretto a candidare se stesso attraverso la Lazio. Il risultato è stato persino peggiore. Telefonate, appelli, grida, ma alla fine il conto dei pretoriani si è fermato a 10, guidati da Napoli, Milan e Sampdoria. Quasi una beffa. Un sortilegio. Uno smacco. Il Benevento ha fatto un passo indietro scegliendo di stare con Juventus, Toro, Inter, Fiorentina, Roma, Bologna, Sassuolo, Cagliari e Spal. «Mi serve del tempo», ha spiegato il laziale ai dipendenti della Federazione che attendevano solo lui e il suo programma con tanto di firme. [...] Lotito, forte di 11 voti, ha cercato con ostinazione, quasi disperazione, il dodicesimo. [...] «Posso sommare le due Leghe», ha chiesto disperato. Niente da fare. Così ha perso due volte e la sconfitta politica segnerà il suo percorso. «Troppe conseguenze per la Lazio», ha cercato di spiegare.
«Non era un candidato credibile», ha raccontato Urbano Cairo a Radio 24. «L’ho detto con chiarezza venerdì in assemblea e l’ho ribadito a lui. È bravo come presidente e come imprenditore, ma per il bene comune ci vogliono persone diverse». [...] Ma oggi comincia un’altra partita. E i giochi potrebbero cambiare una, dieci, cento volte sino a lunedì 29 quando il calcio rischierà il commissariamento.
(corsera)