18/01/2018 16:03
LIBERO (D. DELL'ORCO) - Che ne fosse consapevole o meno, dalla sua megavilla di Cannes che è anche un po' la sua torre d'avorio, Jonathan Barnett il 1 settembre del 2013 ha cambiato per sempre la storia del calcio. Il passaggio dal Tottenham al Real Madrid del suo assistito, Gareth Bale, per 100 milioni ha inaugurato la stagione degli acquisti di mercato folli, che trasformano giocatori forti, ma non fortissimi, in pezzi di inestimabile valore. La filosofia di lavoro del 67enne procuratore inglese è: mai fare amicizia con i clienti. Ha il parco di calciatori più largo nel mondo del calcio (oltre 100), ma con alcuni ha a malapena parlato una volta al telefono. Questo non gli ha impedito di diventare il procuratore sportivo n.1 dello sport britannico, di scoprire un certo Lennox Lewis, di acquistare procure milionarie nel mondo del cricket e di dare vita alla terza agenzia di procura di calciatori più grande al mondo: la Stellar. I suoi giocatori ad oggi valgono 437 milioni, e nel 2017 ha incassato oltre 40 milioni in commissioni sui trasferimenti. Eppure, c'è chi fa meglio di lui. Constantin Dumitrascu, l'agente romeno dalla biografia più off-limits di quella di uno 007, muove il doppio dei capitali di Barnett. I vari Cavani, Martial, Femandinho, Witsel e Matic rendono la sua collezione di calciatori la più preziosa al mondo: oltre 900 milioni di euro, di cui 90 incassati in commissioni nella scorsa annata. Di recente ha messo a segno il terzo trasferimento più oneroso nella storia del calcio, Coutinho dal Liverpool al Barcellona per 160 milioni. Ma ancora non fa statistica. Si contende ogni anno il primato col guru del calciomercato: il portoghese Jorge Mendes. Di lui si sa che è l'opposto di Barnett (Cristiano Ronaldo per il matrimonio gli ha regalato un'isola) e che era un giocatore di calcio molto scarso che a 30 anni decise di aprire una discoteca frequentata da giovani calciatori, di cui ha poi preso le procure che ad oggi valgono 630 milioni (63 in commissioni). Una storia dickensiana ma mai quanto quella di Mino Raiola, ex cameriere nel ristorante del papà ad Haarlem, in Olanda, diventato agente di Pogba, Ibrahimovic, Donnarumma e Balotelli (355 milioni, 27 in commissioni). Nelle tasche di tutti questi agenti, secondo l'ultimo report finanziario dell'Uefa, finisce la fetta più grande dei 3 miliardi di euro spesi dai club europei (nel 2016 la sola Serie A ha versato 200 milioni) in commissioni nei trasferimenti degli ultimi 5 anni (che hanno mosso qualcosa come 21,5 miliardi). Se si pensa che molti top player ricorrono ormai a coniugi e parenti come agenti (Neymar, Messi, Icardi etc.), vuol dire che c'è il loro zampino nel 20% dei trasferimenti da 15 o più milioni messi a segno con l'ausilio di agenzie. Per fare un esempio, la scorsa estate sono stati 96, con oltre 70 agenti coinvolti. Mendes ne ha gestiti ben 6, molti dei quali con gli stessi club coinvolti (City, Benfica e Porto). Dumitrascu 3, tenendosi la ciliegina Coutinho per il 2018, Raiola 2, Barnett 2. Tra loro è riuscito a inserirsi Alessandro Lucci, che ha messo a segno 4 compravendite (Vecino all'Inter, Muriel al Siviglia, Bonucci al Milan e Cuadrado riscattato dalla Juve). Ma è un po' un'intrusione, come quelle che ogni tanto compiono la Sports Total di Volker Struth, il re degli affari in Bundesliga (ha le procure di Kroos, Reus, Gotze etc) e la Bahìa International di José Otin (che cura i vari Torres, Navas e Pedro). In comune tra loro hanno ben poco: le stravaganze, un passato misterioso e un conto in banca pauroso. Quanto basta per dominare il mondo del calcio.