Residence per gli sfrattati, bocciata l'offerta di Totti

26/01/2018 15:41

LA REPUBBLICA (L. D'ALBERGO) - Triplice fischio: il Comune boccia l’offerta della Ten Immobiliare, la società della famiglia , e l’avviso pubblico da 12 milioni di euro per individuare sul mercato 800 appartamenti da destinare all’assistenza alloggiativa temporanea per le famiglie sotto sfratto si blocca. Lo stop è arrivato ieri mattina, al dipartimento Politiche abitative, quando la commissione per la valutazione delle proposte ha dichiarato inammissibili le uniche due risposte arrivate alla call del Campidoglio.
Una prima offerta è stata bocciata perché non corredata da tutta la necessaria documentazione. La seconda, quella della Ten (nome scelto per ricordare la maglia numero dieci indossata per una carriera intera dal più noto dei proprietari dell’immobiliare, l’ex capitano giallorosso ) è stata cassata a causa dell’offerta economica. Come spiegano i rappresentanti dell’Unione inquilini, presenti all’apertura delle buste, la società si è fatta avanti con un prezzo che superava di 50 centesimi quello stabilito dal bando. Nulla da fare per la Ten, che aveva già lavorato con il Comune: per sei anni, quando a Palazzo Senatorio imperversava quel Luca Odevaine condannato per Mafia Capitale, l’amministrazione capitolina ha pagato all’azienda dei 908mila euro l’anno 34 appartamenti arredati in un residence a Tor Tre Teste.
E ora? Il Campidoglio M5S resta alle prese con la chiusura dei Caat ( i centri di assistenza alloggiativa temporanea) già fissata per il 28 febbraio. Guido Lanciano, segretario dell’Unione inquilini di Roma, la vede così: «Per avviare la chiusura dei residence serve un piano generale strutturale. Ma si continuano a sperperare ingenti risorse nei Caat: ogni mese il Comune spende dai 2.000 ai 4.000 euro a famiglia. Si comincia a studiare, tenendo conto che in città ci sono 50 mila case vuote, la requisizione delle case sfitte della grande proprietà immobiliare ».