19/01/2018 13:28
IL TEMPO (S.PIERETTI) - La caccia all’ultimo voto è già partita, ed è una corsa priva di fair play, senza esclusione di colpi. Scende in campo l’artiglieria pesante, grandi firme al servizio di Urbano Cairo, editore di spessore che da qualche giorno ha iniziato a fare il cecchino anti Lotito. È in buona compagnia il presidente del Torino, perché anche ieri Damiano Tommasi – uno dei tre candidati alla poltrona della Figc – è tornato ad affondare i colpi contro il presidente della Lazio. «Una delle cose che sicuramente fa pensare è la sua presenza ovunque con determinate logiche che depotenziano il ruolo istituzionale di organi come la Lega A – afferma il presidente dell’Assocalciatori a Sky Sport– della Lega di B, o in passato della Federazione. Le istituzioni hanno un ruolo diverso rispetto a quello che lui a volte porta avanti – ha proseguito Tommasi – e questo genera in molti l’idea che si debba andare in un’altra direzione. Questo fatto dell’ex calciatore che non può diventare presidente della Federazione mi sta un po’ spazientendo, secondo me bisognerebbe guardare un po’ di più a quello che ho fatto da presidente dell’Assocalciatori e come l’ho fatto». A guardar bene, il rinnovo del contratto collettivo dei calciatori della Serie A è fermo al 5 settembre 2011, prorogato nel 2014, e a tutt’oggi mai rinnovato: la data limite per le trattative è stata fissata – per ora – al 30 giugno 2018. E nell’immobilismo sindacale dei calciatori, le squadre di calcio continuano a fallire: ieri il Vicenza, lo scorso novembre il Modena, poco prima era toccato al Parma. Ognuno ha i propri scheletri nell’armadio, aprirli non conviene a nessuno. In questo momento Lotito fa paura, ha la forza e la capacità di poter sposare gli equilibri elettorali, ha in mano almeno l’8% dei voti complessivi, un’alleanza con il Presidente della Lega Dilettanti Sibilia potrebbe marcare la differenza nella corsa alla poltrona di Presidente Federale. Il risultato non è affatto scontato.