Roma senz'anima, ma adesso la società protegga Di Francesco

26/02/2018 15:50

Nel giochino delle responsabilità stavolta finisce allo spiedo anche l'allenatore perché la Roma non sta in piedi, non regge l'impatto psicologico con le sue responsabilità, non riesce a trovare alternative (né tecniche né dinamiche) al suo gioco quando trova squadre che chiudono bene le linee di passaggio, come ha fatto bene il Milan ieri per tutto il primo tempo, e quando cerca soluzioni d'emergenza aumenta solo il numero degli attaccanti in campo. (..) . E la responsabilità principale non può che essere dell'allenatore, come  stesso senza fare troppi giri di parole, e con l'umiltà che lo contraddistingue, ha riconosciuto nelle interviste finali. Ma se qualcuno pensa che la Roma risolverà i propri problemi mettendo in discussione il suo tecnico invece di guardare con maggior profondità ai motivi che ogni anno ci riportano alle stesse considerazioni farebbe un grosso errore. L'allenatore indubbiamente adesso dovrà trovare le soluzioni per uscire da un'involuzione che alla vigilia delle sfide con Torino e Shakhtar preoccupa parecchio. Ma in questi giorni, nelle chiacchierate che faranno Monchi e  a Boston e in tutte le altre riflessioni interne, i dirigenti comincino a pensare a una progettazione diversa, senza rimettere nuovamente in discussione l'impianto generale, ma individuando da subito (e senza aspettare le offerte delle società che vorranno far la spesa a Trigoria) gli uomini da vendere e quelli da acquistare per rifondare una squadra che adesso appare priva di anima, amore, passione, amor proprio, professionalità, attaccamento. E una strada potrebbe essere proprio quella di dar maggior forza al tecnico. (..)

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(Il Romanista - D. Lo Monaco)