05/03/2018 13:36
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - È di nuovo un Dzeko da record, redivivo quando le speranze di riaverlo ai livelli della scorsa stagione cominciavano a sgocciolare sotto i colpi di una stagione carica di rimpianti. La doppietta di Napoli restituisce alla Roma un centravanti determinante sotto porta, e rinfrancato da una vittoria che davvero anche i più ottimisti non avrebbero immaginato di tale portata. I giallorossi affondano il Napoli (2-4), Dzeko gonfia il petto, prima davanti alla porta, poi di fronte alle telecamere, entrando a testa alta nella storia della Roma. Il bosniaco, con i due gol del San Paolo, ha infatti raggiunto quota 50 reti in serie A – ne aveva già fatte 50 in Inghilterra e 66 in Germania – superando Giannini (a 49) e raggiungendo Di Bartolomei. La felicità è sovrastata dalla rabbia per averne sentite tante, tra critiche e la trattativa del club per cederlo a gennaio al Chelsea, con il bordocampista che, a fine gara, non ce la fa a non dirgli: «E faccelo un sorriso, Edin!». Ma lui di sorridere non sembra aver troppa voglia. «Non voglio guardare indietro – si limita a rispondere – contano i miei gol, ma non solo, conta anche quanto corro e mi sacrifico sempre per la squadra». Dzeko si riprende con forza quello che ritiene di aver sempre meritato, convinto di voler vincere qualcosa con la maglia della Roma e per questo non vorrebbe andarsene nemmeno la prossima estate. Tira un sospiro di sollievo Di Francesco, godendosi la sua creatura al terzo posto (momentaneo) in classifica, ma preoccupato che sia solamente un lampo. «Questa vittoria deve essere per noi un punto di partenza – la speranza del tecnico – Dzeko mi ha dato le risposte che gli chiedevo, visto che l’ho stimolato tutta la settimana e lui è molto intelligente. Ha capito che deve fare qualcosa di più per la squadra, ha lavorato tanto». Di Francesco esalta il centravanti che a gennaio ha voluto trattenere con le unghie e i denti, sia pubblicamente, sia dentro Trigoria. «Non ho mai visto un giocatore così strutturato e così tecnico. Per me è simile a Ibrahimovic, anche se lo svedese è più cattivo». Eusebio chiederà ora alla squadra di trovare continuità, battendo subito, questo venerdì, il Torino, prima di immergersi completamente nell’atmosfera di Champions. La prossima settimana arriverà la gara di ritorno con lo Shakhtar, all’Olimpico, e conquistare i quarti nell’Europa dei grandi sarebbe una medaglia importante da appuntarsi sul petto. Contro il Torino non ci sarà lo squalificato Dzeko e al suo posto dovrebbe essere rispolverato Schick. E sarà squalificato anche Fazio. Un turnover obbligato, in pratica, in vista dell’impegno contro gli ucraini. Da verificare le condizioni di De Rossi, tornato da Napoli con una distorsione alla caviglia sinistra, che dovrebbe fargli saltare la partita di venerdì sera.