02/03/2018 15:58
IL TEMPO (E. MENGHI) - La testa è già al come sarà e ai grandi eventi che ospiterà, ma l’attesa per il nuovo stadio della Roma sta spazientendo Pallotta: «Ci stiamo mettendo un po’, abbiamo avuto un ritardo nell’approvazione finale, ma ci arriveremo. Spero in tre anni». La previsione del presidente è realistica, ammesso che non ci siano intoppi. Ma c’è già il rischio di rimandare la posa della prima pietra al 2019 perché l’iter per la variante urbanistica deve ancora partire e lo farà solo dopo le elezioni. «Jim» non perde l’ottimismo: «Sarà l’impianto più utilizzato dell’Europa meridionale, ci saranno gare di college football americano, il Michigan già ce l’ha chiesto. Io e Charlie Stillitano abbiamo parlato della sfida tra Boston College e Notre Dame, la “holy war”, con il Papa a lanciare la moneta prima della partita. Non possiamo competere col Barcellona in nessun modo senza lo stadio, che ci permetterà di produrre ricavi doppi o tripli rispetto ad ora». Vale davvero la pena aspettare.