Roma, bastano gli sprazzi per lanciarsi verso la Coppa

10/03/2018 14:03

LA REPUBBLICA (F. BOCCA) - Dopo il 3-0 rifilato al Torino la Roma è rimasta in campo a cercare di far capire ai tifosi che il lavoro è solo a metà. L’obbiettivo, anche più importante, è quello di rimontare il ko con lo Shakhtar in e dunque è necessario riempire l’Olimpico e mettercela veramente tutta. «Bisognerà giocare in 12 martedì - ha detto , contento della vittoria - ma saremo noi a trascinare il pubblico». Non è stata una pratica ordinaria battere il Torino: per due motivi. Per mezza partita la Roma non si è vista, mentre il Torino è riuscito persino a impensierire gli avversari. E per far gol, nella totale assenza del trio attaccante - Ünder, Schick ed - si è dovuti ricorrere ai gol di difensori e centrocampisti. Che non è normalissimo. E dunque alla fine sono stati , e Pellegrini a prendersi applausi e meriti.

I tre punti presi al Torino di Mazzarri - che mai aveva battuto nelle tre precedenti occasioni - si aggiungono ai tre presi una settimana fa anche al . Al San Paolo c’era stato un poderoso , attaccante controverso, ma che quando manca si sente parecchio. E al suo confronto, certo, Schick sfigura parecchio e continua a infilare partite inguardabili. «Ci vuole continuità, abitudine, allenamento. Del resto non è che anche con la Samp giocasse tantissimo» ha detto , che tanto non ha altre soluzioni e dunque fa il minestrone con quel che c’è in dispensa.
Roma- Torino era soprattutto il ritorno al calcio in Italia dopo la tragedia di Davide Astori. La partita è stata segnata da un minuto strappacuore di profondo silenzio, tragico e bellissimo, con le squadra mischiate e abbracciate, e le note commoventi de “Le Rondini” di Dalla. Sia pure con le lacrime agli occhi il calcio ha rivoluto poi la sua scena.
Già costretto dagli eventi non si è concesso ovviamente il lusso di alcun turn over supplementare - su cui per altro ha anche dei ripensamenti - se non per lo stretto indispensabile. E dunque squadra classica con le variazioni obbligate di Schick e Juan Jesus al posto degli squalificati e . Per il resto giusto preferito a . 4- 3- 3 e via. Mentre Mazzarri ha dovuto faticare parecchio per mettere insieme un Torino acciaccato - niente , Obi e Niang in panchina - e abbastanza depresso per gli ultimi scivoloni con e Verona. Cui si aggiunge ora il 3° ko consecutivo. Lasciato il porto sicuro del 3-5-2 di cui ai tempi del era il massimo specialista, l’ultimo Mazzarri naviga a vista tra difficoltà che cominciano a farsi pesanti. Di spettacolo non se ne parla, ma insomma quando il Torino trova l’allungo con Iago , Belotti o Baselli semina persino un discreto scompiglio nella difesa della Roma.
Forte di uno score strafavorevole nei confronti del tecnico amico, cui ai tempi dell’, rifilò anche dei 7- 0, Mazzarri ha messo in campo un Torino più pimpante della Roma, ma a più di un’oretta scarsa non è arrivato. E anzi dopo è stato tracollo. Non appena le maglie della marcatura a uomo si sono inceppate ecco il gol di testa di , il guizzo di e la ciliegina di Pellegrini. Il terzo posto giallorosso per il momento è puntellato. Servirebbe ora, con lo Shakhtar, lo stesso stellone.