15/04/2018 15:39
IL TEMPO (G. GIUBILO) - Sfugge alla regola dell'equilibrio il derby che chiude la giornata di campionato all'Olimpico laziale. Obbligata l'incertezza del pronostico, anche se ha un po' mischiato le carte la pesante batosta subita dai biancocelesti difronte al Salisburgo, squadra che non fa parte dell'elite europea del calcio. Troppo brutta la Lazio vista in Austria per non sollevare dubbi sull'esito di questa stracittadina nella quale la forma sembra orientare la preferenza sui giallorossi. Tutto questo con gli interrogativi che sono dovuti quando si tratta di un derby, che per Inzaghi potrebbe rappresentare il riscatto. Eppure solo pochi giorni fa, sembrava proprio la Lazio a poter fare affidamento su uno stato psicologico migliore, grazie a un campionato giocato al massimo delle possibilità e una semifinale di Europa League che si mostrava a portata di mano.
Sono bastati tre giorni per stravolgere completamente gli umori della piazza, con la parentesi europea che ha avvilito la Lazio e rilanciato alla grande le ambizioni dei cugini, capaci di conquistare lo scalpo illustre del Barcellona e mettersi alle spalle le incertezze alimentate dalla batosta del Camp Nou e dalle ultime poco brillanti uscite in campionato. I bagordi e le depressioni infrasettimanali non devono far dimenticare l'importanza della stracittadina, il cui risultato può recitare un ruolo rilevante sulla stagione: in palio un posto privilegiato in quell'Europa che può regalare sogni fiabeschi. La Roma dovrà superare l'esame di maturità della gestione dell'entusiasmo. Promettono impegno convinto e bel gioco due tecnici giovani, ma di sicuro talento, come Inzaghi e Di Francesco. E, nonostante il pari di ieri dell’Inter a Bergamo, non corriamo il rischio di assistere a uno di quei timidi pareggi che erano diventati una regola in un passato non troppo lontano.