DiFra, nuovo processo

26/04/2018 13:33

LEGGO (F. BALZANI) - «Non mollate», è l'urlo che ha accolto a Fiumicino la Roma al ritorno dalla terribile (per tanti motivi) trasferta di Liverpool. I tifosi ci credono ancora in vista del ritorno del 2 maggio, ed è giusto così vista l'impresa di 16 giorni fa contro il . La sconfitta contro i Reds, però, è decisamente diversa rispetto a quella dell'andata al Camp Nou dove ci si poteva giustamente appellare a errori arbitrali, sfortuna e occasioni fallite.
Ad Anfield la Roma ha mollato mentalmente e il 5-2 sta più stretto al Liverpool che ai giallorossi. «Col sentivamo di potercela giocare, perché al Camp Nou eravamo stati sfortunati. Stavolta c'è stato un black out», l'ammissione di . Un black out di testa, ma soprattutto tattico. Si è passati così dai complimenti per il cambio modulo del 3-0 a e compagni alle critiche per l'ostinazione della difesa a 3 contro una squadra ultra offensiva sulle fasce. Nel mirino, così, è rifinito che ha concesso (soprattutto) a di sfruttare praterie inaspettate. «Ma non credo sia stato un problema di modulo - lo giustifica David Pizarro che a Manchester nel 2007 ne prese addirittura sette - La squadra doveva giocare più corta, come stava facendo nei primi minuti. Poi si è allungata e in quel momento e Mané hanno sfruttato gli spazi, ma non vedo responsabilità del tecnico. In quegli stadi se i club di casa prendono entusiasmo sono dolori. Non credo poi la Roma stesse giocando con la difesa a 3, mi sembrava più a cinque. Il problema forse c'è stato davanti dove serviva allargare in campo. lo ha fatto nel secondo tempo con , e le cose sono andate meglio. Rimonta impossibile? Lo si diceva pure prima di Roma-».
Riise, invece, critica Eusebio: «Lasciando Jesus esposto all'1 contro 1 con sarà sempre dura...». Ancora più feroce l'attacco di Rio Ferdinand: «Ridicolo l'atteggiamento tattico. Forse non ha avuto tempo di vedere le partite del Liverpool. Si è consegnato a Klopp. Ha abbandonato i suoi giocatori per come li ha schierati».