05/04/2018 14:36
LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Di Francesco è furioso: «Il Barcellona lo abbiamo aiutato noi, ma pure l’arbitro». È un atto d’accusa quello dell’allenatore, che punta l’indice contro il direttore di gara. «Già sono bravi di loro, sono stati aiutati sia dall’arbitro che da noi. Abbiamo fatto un’ottima gara, ma ci siamo fatti 2 autoreti e ci abbiamo messo del nostro. Ma che posso dire ai ragazzi? Stavamo 3-0 che neanche me ne sono accorto. Ci sono mancate un po’ di letture, dobbiamo migliorare nell’esperienza in campo». Ma non per questo è disposto ad assolvere i suoi calciatori: «Troppo penalizzante il risultato. L’autorete di De Rossi è assurda, siamo stati sfortunati. Anche su Rakitic gliel’abbiamo passata noi. Peccato, abbiamo onorato la partita. Dovevamo far gol quando ci è capitato, anche con Perotti o quando ha sbagliato il portiere perché il Barcellona non ti perdona». Furioso anche Edin Dzeko, che al 35esimo ha segnato il gol della speranza: «Ma certo che se l’arbitro avesse concesso quel rigore su di me la partita avrebbe forse preso un’altra piega. In Italia, con il Var, lo avrebbe dovuto fischiare ». Invece non se l’è sentita davanti al Barcellona. «Ma ai quarti ci eravamo arrivati anche noi», schiuma amaro il bosniaco.
L’antipasto di Barcellona-Roma era stato decisamente più dolce. Un incontro tra Francesco Totti e Carles Puyol, capitani storici oggi in “pensione” (ce lo passino i veri pensionati), non sull’abituale campo di calcio ma sul più insidioso rettangolo da padel, sport in ascesa con origini argentine e diffusione spagnola, è per cui il capitano romanista ha perso la testa, visto che ha voluto un campo a casa e persino a Trigoria. Con loro due, il numero uno mondiale Fernando Belasteguin, che monopolizzato la leadership della disciplina da 16 anni, e il numero due Pablo Lima, coronata da selfie, convenevoli via social e ringraziamenti al circolo catalano che ha ospitato l’esibizione. In scena mentre Di Francesco annunciava ai suoi l’intenzione di rivoluzionare l’undici con Peres dall’inizio. "Quello che ci manca al Camp Nou è Under”, si lamentava il tecnico alla vigilia con i suoi fedelissimi. E l’obiettivo dell’allenatore è recuperare il turco almeno per la partita con la Fiorentina di sabato: è rimasto a lavorare a Trigoria con quell’unico obiettivo. Troppo importante, per una squadra che da mesi fatica a trovare il gol. E che - con l’Inter da ieri a un solo punto e la Lazio a tre - inizia a averne un bisogno disperato per difendere la porta che vale la Champions League.