IL PUNTO DEL LUNEDI' - BUFFONI: "Il rischio, per la Roma, è di farsi attrarre troppo dal sogno Kiev" - GARLANDO: "Chi vuole meritarsi la musichetta della prossima Champions League non può più sprecare"

16/04/2018 16:10

LAROMA24.IT. - Un punto per Roma e Lazio in un derby indolore, che ha risentito delle fatiche europee, gioiosa per la Roma con la vittoria sul e il passaggio alle semifinali di , amara, invece, per i biancocelesti, eliminati ai quarti di Europa League in rimonta dal Salisburgo: "Ardore, confusione, errori, falli, occasioni limpide e sporche, ammonizioni e un'espulsione: gli ingredienti del derby ci sono stati tutti, è mancato solo il gol" la sintesi di Massimo Caputi su Il Messaggero.

"La ha parlato della Roma, che nella singola partita può battere chiunque. Ma anche dell'assenza di tutte le altre", il commento di Mario Sconcerti sul Corriere della Sera. Per Luca Garlando, invece, "la ricreazione è finita. Chi vuole meritarsi la musichetta della prossima non può più sprecare" sulle colonne de La Gazzetta dello Sport.

Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


LEGGO (D. BUFFONI)

Lo zero a zero torna del derby nella giornata del trionfo delle reti bianche, ben 5. Record eguagliato nell'era dei tre punti. Zero a zero all'Olimpico come l' sabato sera a Bergamo ed è questa la considerazione che, forse, farà digerire alle due tifoserie una partita decisamente brutta. Non in linea con le premesse. Hanno influito certamente le fatiche di Coppa, gioiose per la Roma e dolorose per la Lazio ma, insomma, non è stato possibile giudicarlo e Strakosha si è meritato un votone al 90' grazie a .
Pari e patta, con due legni giallorossi e supremazia territoriale biancoceleste. Ora, però, il calendario sembra mettersi in discesa per e il salita per Inzaghi. Mercoledì già si torna in campo: Roma in casa con il e Lazio a Firenze. È evidente che il compito più gravoso spetti a Immobile e compagni. L'obiettivo è tenere l' a distanza. Il rischio, per la Roma, è di farsi attrarre troppo dal sogno Kiev: volenti o nolenti le sfide col Liverpool prosciugheranno il serbatoio di una rosa che resta limitata.


IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)

Pari e patta. Se il derby della Capitale non ha regalato reti e sul piano spettacolare non ha proposto calcio di alto livello, di certo ha regalato 90 minuti di altissima intensità. Ardore, confusione, errori, falli, occasioni limpide e sporche, ammonizioni e un'espulsione: gli ingredienti del derby ci sono stati tutti, è mancato solo il gol. La posta in palio era molto alta, non solo per i riflessi sulla classifica in proiezione , ma per quanto accaduto in settimana. L'euforia giallorossa per l'impresa con il da una parte, l'amarezza di una cocente eliminazione dall'altra. L'aspetto psicologico e soprattutto quello fisico erano i grandi punti interrogativi. La Lazio li ha fugati minuto dopo minuto, confermando che la sconfitta di Salisburgo sia stata frutto più di un crollo mentale che atletico. È stata forse la Roma a dare la sensazione di una stanchezza latente che non le ha permesso di essere lucida. E se la squadra di Inzaghi nel complesso ha fatto di più la partita, quella di ha collezionato le occasioni più limpide. È stato un pari giusto che, come è logico che sia, lascia l'amaro in bocca ad entrambe le squadre, oltre che ai tifosi. Forse è stata un'occasione persa, ma tutto rimane invariato: l' insegue a un punto. Se la graduatoria non ha subito scossoni, il derby di ieri sera ha però confermato che Roma e Lazio hanno tutte le potenzialità per avere la meglio nei confronti della squadra di . Il modo con cui hanno affrontato e giocato la stracittadina ne consolida le ambizioni e ne certifica il processo di crescita portato avanti dai due tecnici. Con lo spirito battagliero e tenace mostrato ieri sera la può essere Capitale.


LA REPUBBLICA (G. MURA)

[...] A Roma, il derby si chiude senza gol, con molte emozioni nel finale. Più vicina alla vittoria la Roma (un palo e una traversa). Partita tesa e nervosa, per gladiatori. Entrambe guadagnano un punto sull', altro 0-0 sabato a Bergamo. Apertissima la volata per il terzo posto. Derby preceduto, nella zona di Ponte Milvio, da un raduno di fascisti, neonazisti e semplici imbecilli che dai colori si identificavano come tifosi laziali. Avendo già sporcato il derby di andata, perché rinunciare a sporcare anche quello di ritorno? Altri cori su Anna Frank romanista, un bel po' di saluti romani. Queste immagini faranno il giro del mondo, noi ci vergogneremo per loro e loro saranno felici e penseranno al prossimo derby. Fuori dallo stadio, perla Lazio non ci saranno sanzioni. Per fascisti, neonazisti e semplici imbecilli di Ponte Milvio, mal che vada un daspo. Evocare una bambina morta in una camera a gas non è solo deviazione del tifo, è antisemitismo. Al di là della goffa visita di Lotito al ghetto, dopo il derby d' andata, mi piacerebbe sentire Inzaghi, o uno o più giocatori, dire: questi non sono tifosi della Lazio, e se dicono di esserlo noi non li vogliamo. Non ci rappresentano . Non abbiamo nulla in comune. Tacere in casi del genere forse non è acconsentire.


CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)

[...] La ha parlato della Roma, che nella singola partita può battere chiunque. Ma anche dell'assenza di tutte le altre. La sbaglierebbe se non riflettesse sulla sua , se tutto finisse in un cattivo arbitraggio. Non c'è stata crescita, fin dall'inizio. Ma devono riflettere in tanti. Solo il Bayern fra le quattro finaliste ha vinto il campionato. Le altre sono tutte imperfette e fuori classifica.



LA GAZZETTA DELLO SPORT (L. GARLANDO)

[...]  Il pareggio del derby romano, che si è infiammato solo nel finale, anestetizza la delusione dell’ per la mancata vittoria di Bergamo. Roma e Lazio hanno fatto un solo passo avanti. Se batte il Cagliari nell’anticipo di domani le supera entrambe e, per una notte almeno, si godrà il terzo posto. Ma l’ deve cominciare a vincere e segnare come non le riesce da 3 partite. La ricreazione è finita. Chi vuole meritarsi la musichetta della prossima non può più sprecare.


IL GIORNALE (T. DAMASCELLI)

[...]Alle spalle delle due, l' respira it terzo posto per lo spazio di un mattino, meno consolatorio di quello poetico di Francois de Malherbe. Il derby di Roma finisce nel nulla di gol, due pali dei romanisti inferiori nel gioco alla Lazio, ridotta in dieci per colpa di Radu. Entrambe cotte dalle coppe ma terze in serie A "a pari merito", si fa per dire.