IL PUNTO DELLA DOMENICA - CAPUTI: "Dzeko più che mai insostituibile e determinante" - CARMELLINI: "La Roma resta terza: il resto è un preoccupante prologo all’impegno di Champions"

01/04/2018 16:58

Un solo pareggio sul campo del per la Roma di , tra la sosta per le nazionali e il prossimo impegno di contro il di . Per Massimo Caputi: "Tanti errori, poca lucidità e scarsa “cattiveria” agonistica. Alla Roma si può addebitare il pensiero (sbagliato) alla sfida con il ". 

L'attenzione di Luca Gharlando è alla partita di e scrive: "La è un lusso che costa caro e il () una brutta bestia. ne ha avuto conferma anche a . Hai in testa la Pulce e ti segna Pulgar: quasi uno scherzo".

Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


IL MESSAGGERO (M. CAPUTI) 

Emilia non è terra di conquista. Lo aveva sperimentato la prima della sosta a Ferrara, lo hanno verificato ieri e Roma a Reggio Emilia e . I pari esterni ottenuti da Sarri e non hanno in comune solo il risultato finale ma, in qualche maniera, lo stesso tipo di prestazione. Tanti errori, poca lucidità e scarsa “cattiveria” agonistica. Alla Roma si può addebitare il pensiero (sbagliato) alla sfida con il , ma il come obiettivo ha solo il campionato. La giustificazione che la sosta, con i tanti nazionali in giro per il mondo, abbia riconsegnato agli allenatori giocatori più stanchi di prima è plausibile, ma non basta. La squadra di ben sapeva che e Lazio avrebbero avuto impegni “facili”, e quella di Sarri che quando si lotta con la non ci si possono concedere distrazioni. L’intreccio settimanale tra recuperi di campionato e coppe europee, renderà ancora più incerta la lotta per i posti . Se Roma e Lazio dovranno gestirsi al meglio con il doppio impegno europeo, prima di affrontarsi fra due domeniche, il derby di Milano, mercoledì, avrà un peso non indifferente. Qualsiasi risultato, anche il pareggio, avrà riflessi pesanti su tutte e quattro le formazioni in lizza. In particolar modo per il Milan che, dopo la sconfitta di Torino, per poter competere ha un solo risultato: la vittoria. Ad impreziosire questo finale di campionato saranno soprattutto gli uomini gol. Immobile e Icardi segnano a ritmi impressionanti duellando per il titolo di capocannoniere, mentre è più che mai insostituibile e determinante.


IL TEMPO (T. CARMELLINI)

Che per la Roma sarebbe stata una giornata di passione lo si era capito subito: sarà stata l’aria pasquale, la colomba, l’uovo o l’agnello sacrificale. A dopo quindici minuti si infortuna che è a forte rischio in vista del big match in programma al Camp Nou mercoledì prossimo col di . Il boomerang pasquale ha colpito in piena fronte il povero (alle prese col derby in famiglia), che qualcosa aveva provato a risparmiare in vista della sfida ai campioni di Valverde. Dentro dal primo minuto Schick, sempre più oggetto misterioso e peggiore in campo. Ma gioca il ritrovato trio titolare sulla mediana, che perde però il suo motore: ko con Pellegrini non convocato per il problema al polpaccio rimediato in nazionale (al quale va aggiunto il forfait di Under). Insomma un «bel» momento per la Roma che conferma i suoi problemi dopo le soste e che con questo 1-1 a non fa molta strada: anzi. E per fortuna che si decide, solo nella ripresa e forse un po’ troppo tardi, a mettere dentro (che cambia letteralmente la partita) altrimenti poteva anche finire peggio. L’attaccante bosniaco è tornato stanco dalla doppia gara con la sua nazionale e, d’accordo con il tecnico, aveva deciso di entrare nella ripresa e solo qualora fosse servito. Ed è servito eccome, perché non solo segna il gol del pareggio, ma è proprio lui l’uomo che tiene in piedi la Roma ed evita una sconfitta che avrebbe potuto fare ancora più male. Già, perché il bilancio del sabato pre-pasquale è assolutamente negativo: i giallorossi perdono due punti sulle dirette inseguitrici e Lazio entrambe vincitrici. Certo, la Roma resta terza, ma con il derby da recuperare l’ potrebbe essere anche avanti di un punto: e le lunghezze di vantaggio sulla Lazio ora sono solo tre. Decideranno gli scontri diretti. Il resto è un preoccupante prologo all’impegno di , con molti giocatori sottotono a partire da che sbaglia un gol a porta vuota stampando la palla di stinco sul palo, ma che nel corso di tutta la gara non ha mai fatto una giocata degna di tale nome:inspiegabile. Insomma nella metà campo offensiva si salva, oltre al già citato , solo . Gerson gioca la peggior partita da quando è alla Roma, è impalpabile e solo Defrel, che entra a partita finita, sembra avere la voglia e il passo giusto. E per una volta anche è sembrato meno preciso del solito: sul gol forse può far meglio. Come sempre lì dietro il migliore è Kolarov… e meno male che era un «vecchietto».


LA REPUBBLICA (G. MURA)

[...] Dietro, anche la Roma è costretta a rincorrere il  e a togliere dalla panchina. Anche qui molti errori e l’impressione d’una squadra che ha bisogno di rifiatare. Con un’attenuante che si chiama . [...]


LA GAZZETTA DELLO SPORT (L. GARLANDO)

[...] L’ ha accorciato sulla Roma e se vince il derby di mercoledì la supera, approdando a un terzo posto che luccica. La è un lusso che costa caro e il () una brutta bestia. ne ha avuto conferma anche a . Hai in testa la Pulce e ti segna Pulgar: quasi uno scherzo. La Lazio, che ha ritrovato i gol di Immobile, si è riportata a -3 e cova il derby dell’aggancio. [...]