19/04/2018 15:13
IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Di buono i tre punti,forse solo quelli e comunque poco altro. Quella che doveva e poteva essere una passeggiata di salute, diventa invece una gara da giocare fino all’ultimo minuto per una Roma stanca soprattutto dal punto di vista mentale. La squadra di Di Francesco sbaglia cento occasioni, incassa un gol incredibile e vince di misura contro un Genoa venuto a Roma per far danni. Finisce 2-1 per i giallorossi che restano terzi a pari punti con la Lazio (vincitrice a Firenze) e uno avanti all’Inter che nell’anticipo del sabato aveva asfaltato il Cagliari. La sfida con il Liverpool è dietro l’angolo e Di Francesco gioca al risparmio. Sei uomini nuovi per questo turno infrasettimanale dopo il quale, sabato pomeriggio, i giallorossi saranno alle prese con la trasferta contro la Spal e che farà da prologo all’andata della semifinale di Champions League. Inevitabile quindi giocare al risparmio, pensare al big-match, senza però tralasciare la classifica in campionato: perché arrivare entro le prime quattro fa tutta la differenza del mondo. Di Francesco lascia a riposo Manolas: riposano i tre titolari DeRossi ,Strootman e Nainggolan per lasciar spazio a Gerson, Gonalons e Pellegrini. In attacco torna El Shaarawy titolare, resta in mezzo l’intoccabile Dzeko, con Under dall’altra parte del campo. Ed è proprio il giovane turco a dare la svolta alla gara diciassette minuti dopo il fischio di inizio Pairetto. Punizione calciata da Kolarov il piccoletto arriva da dietro e infila Perin incolpevole. L’autogol, bellissimo (da attaccante vero) di Zukanovic in avvio di ripresa avrebbe chiuso la gara se non si trattasse della Roma. Perché, dopo aver sbagliato mille gol, la squadra di Di Francesco si inizia a muovere al piccolo trotto e commette il classico errore di leggerezza. Gerson perde un pallone sciocco a centrocampo, Juan Jesus e Fazio dormono nella chiusura di Lapadula che infila il povero Alisson in uscita. Fa 2-1 e Roma costretta a giocare di nuovo una partita che poteva essere già chiusa. Invece i giallorossi sono stanchi, appaiono scarichi soprattutto mentalmente e subiscono l’arrembaggio finale del Genoa. Florenzi a tempo scaduto può chiudere i giochi ma invece di darla a Dzeko,la spara su Perin concedendo al Genoa un’ultima occasione. ma finisce così. A Liverpool martedì servirà un’altra Roma, altre gambe, ma soprattutto un’altra testa.