Regali al Barcellona: se non segna Messi ci sono gli autogol

05/04/2018 15:06

LA REPUBBLICA (F. BOCCA) - Alla fine la scena è sempre quella. Il coro dell’inno “, , che si solleva sul Camp Nou, il che aggiorna i suoi incredibili record (24ª vittoria su 26 partite di ), l’applauso dei 90.000 tutti in maglia blaugrana. La Roma che saluta i suoi fedelissimi può essere contenta non certo del risultato - un 4-1 è sempre un 4-1 e significa eliminazione al 90% - ma almeno di non essersi fatta umiliare da una squadra nettamente più forte e che fa parte dell’Olimpo del pallone.

Il rammarico però c’è e pesa, anche se il calcio non si fa con i se e con i ma. La Roma che pure ha fatto una partita dignitosa ha spianato lei stessa la strada al con due incredibili autogol di e . Sembrerà assurdo ma in questa dopo , è proprio l’autogol (5) il miglior marcatore del . Sarà una tattica, uno schema anche questo, chi lo sa. Ma sul risultato pesa anche un chiaro mancato rigore su , addirittura all’inizio, sullo 0-0. E perfino un fallo su Pellegrini proprio sulla riga che poteva essere un secondo rigore.

In una di quelle rare sere in cui combina poco o nulla, fare addirittura dell’autolesionismo e trovarsi tutte le decisioni dell’arbitro contro è il massimo dell’assurdo. Fosse rimasto il 3-1 sarebbe stata quasi una festa - match almeno virtualmente aperto - ma purtroppo alla fine Gonalons ha favorito il gol del 4-1 di Suarez, e dunque amen. In fin dei conti prima nessuno aveva mai pensato che potesse finire troppo diversamente. Tra l’altro l’immediata vigilia del match era stata movimentata dall’irrecuperabilità di . Per non rischiare spedito in tribuna, con Pellegrini promosso titolare. Per rimediare ha spostato il tuttofare in attacco e recuperato Bruno e poi messo dalle parti di Iniesta. Squadra corta e più compatta, praticamente un con uno punta unica, inevitabilmente un po’ sacrificato. La partita della “spensieratezza”, come aveva detto , era così in realtà una professione di umiltà da cui la Roma ha ricavato un primo tempo accettabile, con e Suarez tenuti lontani da e occasioni e rischi tutto sommato accettabili.

È capitata però poi quell’assurda concatenazione di fatti paradossali che hanno inevitabilmente segnato il match. È successo che Semedo abbia incespicato su e spinto l’attaccante a terra, ma l’arbitro abbia lasciato correre e non abbia fischiato il rigore. Classico episodio da Var, di cui se ne dolgono tutti, soprattutto quando non c’è. La congiura del destino ha visto poi l’autogol di entrato precipitosamente a valanga su un passaggio di Iniesta verso . E anche una punizione di Umtiti che ha steso Pellegrini proprio sul bordo area. Questione di millimetri e di inquadrature tv, per la solita inesistente Var. Dentro? Fuori? Mentre i romanisti chiedevano il rigore l’arbitro optava per la punizione. Non bastassero già e Suarez, sono stati i mostri della mente che assalgono chi mette piede al Camp Nou a mettere in ginocchio la Roma. All’autogol di se ne è aggiunto un altro di : prima autopalo e poi autogol. Alla fine nella più paradossale delle partite il è arrivato a fare un gol vero dopo un’ora con Piqué. avrebbe poi trovato il gol che la Roma meritava almeno a compenso di tanto accanimento, ma Gonalons favoriva il primo gol di Suarez in questa . E per fortuna che non ci si è messo pure .