Un marziano a Roma, l’unico che non riposa dribblando a 34 km/h

10/04/2018 17:07

LA REPUBBLICA (F. BOCCA) - Una foto di  che si pulisce e lucida gli scarpini con un panno prima di un Argentina-Croazia ad Upton Park a Londra è attaccata negli spogliatoi delle giovanili del Manchester Utd. Il particolare, scoperto dal quotidiano argentino Olé, ha molto colpito e ulteriormente accresciuto la mitologia del personaggio. La foto è stata messa lì a monito, a indicare alle giovani generazioni di calciatori, l’umiltà con cui il più grande giocatore al mondo – va bene, o lui o Ronaldo… – si preoccupa dei dettagli. Senza aver alcun comportamento da divo, neanche quando è sbarcato a Roma in tuta e sotto il diluvio, pronto a cogliere quella semifinale di praticamente a un passo. All'andata è rimasto all'asciutto e ha lasciato fare agli autogol della Roma (e un po’ pure all'arbitro…), all’Olimpico tutto sommato è ancora fermo al gol della finale di 2009 tra e Manchester United. Gol storico peraltro, perché fatto di testa, lui che è alto 170 cm, a due marcantoni come Rio Ferdinand e Van der Saar. Ernesto Valverde ovviamente non si sogna nemmeno di dargli un turno di riposo. Leo  non riposa e non va in panchina, la partita è il suo ossigeno. «Sarebbe un grosso errore pensare che siamo già qualificati. condiziona le strategie degli avversari – ha detto l’allenatore dell’Estremadura all'andata è stato contenuto bene dalla RomaPerò Leo trova sempre il modo di fare danni. È un giocatore decisivo, ama le partite importanti». E infatti domenica in Liga ha giocato e fatto tre gol (40ª tripletta) pure al Leganés, 15° in classifica. Non esistono per Stakanov partite importanti e partite che non contano. gioca, non conosce turn over. Almeno non ancora. Anzi addirittura non solo è il giocatore più sfruttato dal ma finora è l’attaccante anche più impiegato al mondo: 4325 minuti. Non esistono Neymar, Cavani, Kane, Lewandowski, Aguero, Griezman, Rashford, Icardi, Dybala, Higuain, Mertens. Nessuno. Cristiano Ronaldo, che è l’anti per definizione e che ha pure tre anni in più, è arrivato a 3594. Un giorno che Luis Enrique provò a metterlo in panchina per farlo riposare un po’ e far girare meglio i giocatori, passò un brutto guaio. All'asturiano arrivò un brutto liscia e busso del club: che non si azzardasse mai più a fare una cosa del genere. Un approfondito studio tecnico sulle sue partite ha rilevato come eviti di trotterellare come spesso fanno gli attaccanti, ma preferisca più semplicemente camminare, per poi bruciare tutto nelle sue micidiali accelerazioni palla al piede arrivando a toccare i 34 km/h. Questo gli permette una micidiale fatalità in zona gol. Peraltro ben controllata mercoledì scorso da , , Bruno & C. Ma proprio per questo il divino potrebbe sentirsi abbastanza stizzito e quindi ancor più pericoloso. A giustificano questa devozione totale e assoluta a Leo con uno slogan molto efficace: «Marca , gana el », fa gol , vince il . Hanno calcolato infatti che se fa gol nell’86,7% dei casi il vince. Una certezza. In questa stagione ha già segnato 39 gol, in media con le sue stagioni precedenti. Con i suoi 29 gol in Liga è in testa alla Scarpa d’Oro insieme a , il che dovrebbe dare senso e dimensione pure agli umilissimi 27 di Ciro Immobile. Il comincia da , sempre. E tra la Roma e il miracolo c’è questo signore che ti spaventa quando comincia a pulirsi le scarpe.