15/04/2018 14:05
IL MESSAGGERO (E. BERNARDINI) - Tornare sull'attenti continuando a marciare verso la Champions. Per farlo Inzaghi punta tutto sul suo sergente. Quel Sergej Milinkovic che nell'ultimo periodo sembra però essersi un po' seduto. Fisico statuario e piedi da numero 10, il serbo è l'astro nascente del calcio mondiale. Veste la maglia biancoceleste, incanta in campo e fa impazzire i tifosi. Basti ricordare quella sua foto sul tanto conteso ponte del Colosseo per incendiare il cuore dei laziali: spavaldo, sfrontato e senza paura. I suoi compagni si aggrappano a lui per risorgere dalle ceneri della delusione europea.
FACCIA DA DURO - Le cifre astronomiche che mezza Europa è pronta a spendere per assicurarsi il suo talento gli hanno fatto girare la testa. Non è un caso che, da quando se ne parla, il suo rendimento sia calato. E' giovane ed è normale che, essere considerato il più bravo di tutti, in qualche modo ti distragga da tutto il resto. Se poi viaggi già più alto degli altri il mix è letale. In campionato non segna dal 25 febbraio, doppietta al Sassuolo. E che doppietta. Da lì in poi il sergente ha cominciato un lungo periodo in chiaro-scuro. Colpi di tacco, palla sotto la suola o toccata solo d'esterno, la giocata sempre forzata. Inzaghi si dispera ma Milinkovic è così nel bene e nel male: prendere o lasciare. Può risolverti la gara con un tocco oppure farti urlare di rabbia per l'ennesimo pallone buttato via per troppa supponenza. Il crollo di giovedì sera in Europa è conciso con la sua uscita dal campo. Perché Sergej è una colonna a centrocampo e il suo peso specifico si fa sempre sentire anche quando gioca male.
PRIMO GOL - Oggi i suoi centimetri saranno determinanti per vincere uno scontro fondamentale in chiave Champions. Diciamocelo chiaramente: perdere stasera sarebbe un disastro e rischierebbe di compromettere tutta la stagione. Sì, stagione bellissima ma con un finale tragico. Perché dopo aver fallito la finale di Coppa Italia e la semifinale di Europa League non andare in Champions significherebbe ricalcare una delle tante stagioni sbiadite di Lotito. Perché per fare quel salto di qualità che tutti chiedono bisogna alzare l'asticella dello scontro. La vittoria della Supercoppa Italiana resta ma serve di più. Il confronto con la Roma si sta spostando su piani differenti e non è accettabile. Per questo Milinkovic questa sera deve accendere l'Olimpico trascinando la Lazio verso quell'obiettivo che non può e non deve essere più solo un sogno. Cinque la gare giocate contro i giallorossi: due vittorie e tre sconfitte. Tre le presenze in campionato, ha saltato entrambe le stracittadine della stagione 2015-16. Nella prima rimase in panchina, nell'altra non fu nemmeno convocato per via di un infortunio. In serie A ne ha vinto uno solo, quello del 30 aprile 2017. Curiosità: suo l'assist per la rete del vantaggio di Keita. Sergej non ha ancora mai segnato e stasera davanti ai suoi tifosi vuole mettere la sua prima griffe. Ha trovato l'amore della bella Natalija Ilic e il suo cuore è tornato a battere regolarmente. Ha cambiato anche casa, adesso guarda tutti dall'alto. E' il pezzo più pregiato della collezione biancoceleste, probabile che in estate vada via portando nelle casse di Formello soldi per fare una guerra. Ma adesso deve combattere per la Lazio. C'è bisogno del Sergente per rimettersi sull'attenti e marciare fino alla vittoria.