30/05/2018 13:21
IL TEMPO (M. VITELLI) - È passato solo un anno dalla sua introduzione nel campionato italiano, ma la Var sembra aver già seppellito gli scetticismi e le smorfie, conquistandosi un posto in primafila agli Oscar del nuovo che avanza. Inesorabile. Già, perché la moviola a bordo campo è ormai una realtà che ha passato la linea di non ritorno e punta dritta a diventare sempre più protagonista delle partite di calcio. Dopo una stagione,infatti, il bilancio è molto positivo, nonostante qualche scivolone e qualche decisione discutibile (chiedere alla Lazio per conferme).Ma il futuro è già domani e ciò che è stato fatto finora non basta. Ieri il designatore degli arbitri Nicola Rizzoli è intervenuto a Napoli ad un convegno dal nome esplicativo: «Generazione Var». È stata l’occasione non solo di tracciare un primo bilancio, ma anche di lanciare qualche messaggio in prospettiva di ciò che potrà e dovrà essere migliorato per rendere sempre più corretta e meno opinabile una decisione arbitrale. «Sono contento di avere la possibilità di parlare agli studenti dell’Università di Napoli Federico II - ha detto Rizzoli - dal confronto si può crescere e sono qui con l’obiettivo di far comprendere meglio il nostro mondo e questa tecnologia». All’attenta platea, il capo dei fischietti italici ha poi regalato qualche notizia in anteprima. «Abbiamo delle idee per migliorare ancora la Var, ma per attuarle occorre cambiare il protocollo. Per questo le abbiamo inviate all’Ifab e alla Fifa, ora dovremo attendere le loro risposte». Tra le proposte, quella che suscita più interesse è la «chiamata Var» da parte degli allenatori. «Sì, ci stiamo pensando, anche se devo dire che ogni azione è ormai monitorata attentamente e potrebbe addirittura diventare superflua», ha chiarito Rizzoli. Presente all'incontro, il presidentissimo del Napoli Calcio Aurelio De Laurentiis ha espresso le sue perplessità, sottolineando come, in diversi casi, l’intervento della Var non abbia scongiurato errori talvolta clamorosi. «Ci sono troppi se, troppe possibilità di dubbio - ha attaccato il patron dei partenopei - bisognerebbe essere chiari su cosa è verificabile con la Var e cosa no. La regia delle immagini deve essere centralizzata e servono tecnici specializzati. Altrimenti continueremo a parlare, ma resterà sempre il dubbio sulla Juventus, sugli scudetti tolti che loro dicono di aver vinto». La replica di Rizzoli non è critica, ma di conciliazione amichevole. «Mi fa piacere ascoltare le parole di tutti, figuriamoci di un protagonista del calcio italiano come De Laurentiis. Posso rispondere solo che l’obiettivo è proprio quello di far sparire i se, i ma e la dietrologia». La Var è ormai una pallina in cima ad un piano inclinato. La sua corsa è iniziata. Ed è inarrestabile.