La Roma è in Champions

13/05/2018 15:42

IL TEMPO (A. AUSTINI) - La festa della Roma è iniziata ieri sera. Con un anticipo inaspettato: grazie al ko dell' in casa col , i giallorossi sono qualificati matematicamente alla prossima . Ora resta da difendere il terzo posto, ma l'obiettivo è raggiunto con due turni d'anticipo. E non è poco per come s'era messo il campionato a un certo punto.

Stasera all'Olimpico di festa potrebbe essercene un'altra, quella della per uno scudetto di fatto già conquistato. Se il non dovesse far risultato a Genova con la Samp per Allegri il trionfo sarebbe assicurato anche in caso di sconfitta contro la Roma. I giallorossi, a mente libera da ogni tensione, proveranno a fare il loro davanti a uno stadio pieno, per regalarsi un'altra notte magica nell'ultima partita casalinga della stagione che terminerà col giro di ringraziamento dei giocatori accompagnati dai figli. La società - come confermato dal tecnico ieri - ha chiesto alla squadra di chiudere il campionato al terzo posto che vale qualche milione di euro in più. Quindi si gioca per vincere e ci mancherebbe il contrario dopo il salto in avanti nella mentalità ottenuto con tanta fatica in questa stagione.

"Noi teniamo tantissimo al terzo posto e nelle ultime due partite dobbiamo fare sei punti - ordina - poi si faranno i calcoli del distacco dalle prime, anche se per me non conta niente perché l'unica cosa rilevante è chi vince lo scudetto". Da sette anni è sempre la stessa, la , che di tricolori nella sua storia all'Olimpico ne ha già festeggiati due nel 1973 (col famoso gol di Cuccureddu nella giornata della fatal Verona per il Milan) e nel 1978, dopo aver conquistato una Coppa Italia nel 1965 nello stesso stadio. In tutto sono dieci i trofei vinti al Foro Italico dai bianconeri, più di Roma e Lazio. Dal 1996 ad oggi sono sette, tanti quanti i giallorossi nello stesso periodo: una , quattro coppe Italia, due Supercoppe. La Roma, che ha festeggiato il primo tricolore allo Stadio Nazionale Pnf e il secondo a Marassi, all'Olimpico ha alzato al cielo una Coppa delle Fiere, quattro coppe Italia, il trofeo dello scudetto nel 2001 e una Supercoppa pochi mesi dopo.

Insomma la storia è impietosa ma vuole provare, piano piano, a ribaltarla. Con l'aiuto di . "Dobbiamo lavorare tanto - aggiunge l'allenatore - e cercare di dare continuità a un certo tipo di squadra, di mentalità, di idea. La ha vinto tantissimo, non solo con Allegri, perché è abituata a farlo. Il gap c'è sempre stato, non è che arrivo io e trovo la medicina giusta per risolvere il problema. Dobbiamo rinforzarci dove siamo deficitari. Un passo in avanti l'abbiamo fatto cercando di trattare tutte le partite allo stesso modo. E in quest'anno siamo stati migliori della ". Conquistata la qualificazione alla prossima coppa, il resto ora va fatto sul mercato. lancia un messaggio a Monchi: "Io non faccio campagna acquisti, poi è normale che l'allenatore sia importante nelle scelte. Dopo un anno qui anche gli altri capiscono meglio me e quello che voglio". Sarà un'altra lunga estate