21/05/2018 05:18
IL MESSAGGERO (G. DE BARI) - C'è chi piange, chi resta senza parole, chi non vuole lasciare lo stadio, incredulo per quanto accaduto nella rocambolesca sfida contro l'Inter. La gente si guarda attonita, in campo i calciatori vagano come mosche, con le teste tra le mani, non parlano si guardano attorno spaesati e sconfortati. (...) E la partita si metteva anche bene: 2 volte in vantaggio, 2 volte raggiunti, ma il pari andava comunque bene, anche se a procurarlo è stato un rigore del futuro interista de Vrij, l'unico laziale al quale la sconfitta, in fondo, non procura problemi di cuore. (...) Ma il destino sa essere capriccioso e crudele e la Lazio crollava sul colpo di testa di Vecino.
L'Olimpico biancoceleste era annichilito, non credeva a quello che stava accadendo e alla disperazione laziale faceva da contraltare alla sfrenata gioia interista. Sembrava sull'orlo della disfatta, la squadra di Spalletti, acciuffava il pieno all'ultimo giro di roulette. (...) Difficile, in casi come questo, accettare il verdetto del campo ma lo sport ha leggi che, ogni tanto, fanno davvero male. (...)