05/05/2018 14:11
LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Un “ vaffa” a caldo a un delegato pesa più delle critiche distribuite a beneficio di migliaia di telespettatori. La Uefa la vede così e ieri ha annunciato l’apertura di un’indagine sul presidente della Roma Pallotta per « condotta inappropriata » . Dopo l’eliminazione contro il Liverpool, Pallotta parlò pubblicamente della necessità del Var in Champions, « perché senza si rischia di cadere nel ridicolo » . Non è passato molto da quando Buffon inveì contro l’arbitro Oliver dopo Real- Juve. Ma all’Uefa difficilmente si prendono la briga di valutare ciò che viene detto in tv. Il 31 maggio la Disciplinare dovrà occuparsi invece di una discussione tra Pallotta e uno dei delegati Uefa. A fine partita il presidente, nei corridoi degli spogliatoi, si lamentava animatamente dell’arbitraggio: il solerte delegato se ne è accorto, lo ha raggiunto e redarguito. Ricevendo in cambio una serie di “fuck”, il classico “ vaffa”: abbastanza per convincerlo a scriverne nel suo rapporto, che ieri ha fatto scattare automaticamente l’indagine. Pallotta rischia una multa e nulla più, ma ieri ha rimproverato la «condotta inappropriata» del delegato: andando lui verso Pallotta, sostiene il presidente, ha prodotto la sua reazione colorita.
L’Uefa, che per Roma- Liverpool aveva inviato 4 delegati alla sicurezza, 3 più del solito, ha ritenuto « insoddisfacente » anche il numero di tornelli per il settore ospiti. La Roma potrà difendersi ricordando come l’Olimpico fosse stato ritenuto adeguato nelle 5 gare precedenti, e come le file fossero figlie dei controlli previsti dalla legge italiana. Sventolando i risultati di una serata in cui, nonostante errori arbitrali e rischi per l’ordine pubblico, Roma città ha brillato per efficacia.