Carabinieri in Comune e lei avvisa il consulente. I consigli di Parnasi per parlare a Spadafora

16/06/2018 14:02

Virginia Raggi è stata informata il 24 maggio scorso dell’indagine su Luca Lanzalone quando i carabinieri sono entrati in Campidoglio con l’ordine di esibire i documenti «sulla consulenza affidata all’avvocato riguardante la questione Stadio». E subito si è premurata di avvisarlo, comunicandogli la visita. L’8 marzo del 2017 la sindaca aveva chiesto per lui la stipula di un «incarico di collaborazione ad alto contenuto di professionalità e a titolo gratuito», ma il provvedimento non è mai stato firmato. L’avvocatura aveva dato parere negativo, ma ciò non ha impedito a Lanzalone di prendere il potere gestendo direttamente dossier e nomine del Comune di Roma. Lo scorso agosto il della Roma Calcio Mauro parla con delle trattative sullo stadio: «Lanzalone non è il sindaco e non è un politico, ma alla fine è quello che indirizza le soluzioni pratiche». Leggendo gli atti si scopre che in realtà lo stadio è soltanto una delle pratiche di cui si occupa. (...) Per l’imprenditore Luca , che per sua ammissione vive di rapporti con la politica, l’aggancio con Lanzalone risulta decisivo. Lo si evince dalle conversazioni in cui mescolano affari in corso e futuri, con discorsi su partiti e strategie di governo, e dai propositi del costruttore che voleva portare il suo amico addirittura a Palazzo Chigi: « seguita a dispensare consigli a Lanzalone su come proporsi a Spadafora (deputato grillino, attuale sottosegretario alle Pari opportunità, ndr) e agli altri esponenti del M5S per sponsorizzare il suo nome», riferiscono i carabinieri relazionando su un’intercettazione di un mese fa, il 16 maggio. (...).

(corsera)