14/06/2018 13:40
IL MESSAGGERO (FA. RO.) - Un contributo economico di 25 mila euro in favore di una «società direttamente riconducibile» ad Adriano Palozzi «in assenza della prescritta delibera da parte dell'organo sociale competente e senza annotare l'elargizione nel bilancio d'esercizio» è l'imputazione ipotizzata dal Gip a carico di Adriano Palozzi, vicepresidente del consiglio regionale ed esponente di spicco di Forza Italia nell'hinterland romano. «Se io vinco vado a fare l'assessore in Regione e sono utile», avrebbe detto Palozzi all'imprenditore Luca Parnasi in una conversazione intercettata, contenuta nell'ordinanza di custodia cautelare dell'inchiesta sul nuovo stadio della Roma. «Come posso darti una mano? dimmi tu...» avrebbe detto in un'altra occasione Parnasi a Palozzi, che risponde «Iniziami a dare una mano perché veramente io sto disperato». Alla domanda «Quanto ti costa la campagna?» Palozzi avrebbe risposto: «Mi costerà 4/500mila euro... non è che costa mille lire». «Non ti lascio solo, tranquillo», lo avrebbe rassicurato l'imprenditore.
A Davide Bordoni, capogruppo capitolino e coordinatore cittadino degli azzurri (solo indagato), viene invece contestato dal Gip un presunto «contributo economico a mezzo di consegna di una imprecisata somma di denaro in contanti», da parte di Parnasi. «Tu che sei di quelle parti questo Roberto Spada l'hai conosciuto?», chiede Parnasi a Bordoni in una conversazione intercettata, contenuta nell'ordinanza. «Sì ma certo che li conosco. Sono strozzini. Tipo Casamonica», è la replica di Bordoni. «Sì ma gente che muove affari importanti?», chiede Parnasi e Bordoni spiega: «Non credo, prima era robetta ora non so se muovono affari importanti... certo che vanno un po' gestiti... Vanno controllati».