09/06/2018 15:04
IL MESSAGGERO (E. BERNARDINI - S. RIGGIO) - Il 18 agosto i tifosi di tutta Italia quasi sicuramente avranno in mano un solo telecomando per gustarsi l’intera serie A. Ma quale sarà: quello di Sky o di Mediapro? Ieri la Lega ha reso noti i pacchetti per la vendita dei diritti tv del triennio 2018-2021. Si procederà per prodotto, nonostante l’invito dei giorni scorsi dell’Antistrust a procedere per piattaforma per agevolare i consumatori. Il prezzo minimo è fissato in un miliardo e cento milioni. Una tipologia di vendita fortemente auspicata dall’emittente di Murdoch viste le 8 finestre in cui si giocherà il campionato e che grazie al “wholesale”, ossia il diritto di ritrasmissione, consente di avere in mano tutte le partite pur comprando due pacchetti su tre e annullando di fatto gli altri competitor. In più con l’obbligo di trasmettere i gol (anche quelli del sabato) dopo le 22 di domenica, addio anche ai programmi delle tv in chiaro. Finisce l’era di Novantesimo minuto. Anche se di fatto le giornate divise in 8 slot orari avevano già emesso una sentenza.
PREZZI MINIMI -Andiamo con ordine. I pacchetti messi in vendita sono 3: chiamati 5, 6 e 7. Il primo, il migliore, contiene 114 gare ossia la partita delle 18 del sabato, una delle 15 della domenica e il posticipo. Il prezzo è fissato a quota 452 milioni. Il secondo avrà 152 partite: quella delle 15 del sabato e della domenica, quella delle 18 dominicale e il posticipo del lunedì. Costo 408 milioni. Il terzo invece avrà 114 match: il posticipo del sabato sera, la gara delle 12.30 e delle 15 della domenica. Prezzo: 240 milioni. Ma non è finita qui perché c’è la possibilità di scegliere dei pick, os- sia altre gare rimaste fuori: in sostanza i 20 big match. Lo schema per la scelta è molto semplice: tocca prima al numero 6 poi al 5 poi ancora al 6 di nuovo al 5, infine a l7 e si ricomincia. Per uno schema che vede 8 gare al pacchetto 6, 8 gare al pacchetto 5 e appena 4 al 7. Lo scenario più semplice da ipotizzare è quello che vede un broadcaster aggiudicarsi i primi due pacchetti (per la no single buyers rule non si possono avere tutti e tre) per un totale di 266 partite a cui andrebbero aggiunti i 16 pick. Tradotto 282 gare in diretta esclusiva su 380.
LE ALLEANZE -Una partita che si gioca sul filo delle alleanze. Un filo sottile, ma ben visibile. Questo proprio grazie a quella parolina “wholesale” che consente la ritrasmissione dei diritti di un altro operatore sulla propria piattaforma. Magari sotto compenso o rimborso. A vederli nelle stanze della Lega, Sky e Perform sembrano avere già molta sintonia. Sintomo di un accordo già stretto? Pare da Santa Giulia abbiano già preparato l’offerta in busta: circa 750 milioni (più o meno il 15% in meno del prezzo fissato 860 milioni). Perform offrirebbe per il pacchetto restante. I 20 presidenti di serie A ricaverebbero 980 milioni. Basteranno? Forse sì. Questo scenario vedrebbe Sky stravincere su tutto e tutti dopo un anno passato tra bandi, pacchetti, offerte, diffide e tanto altro.
SCENARI SPAGNOLI - Quindi, Mediapro è totalmente tagliata fuori? Assolutamente no. Gli spagnoli potrebbero puntare ad acquistare i due pacchetti più im- portanti, il 5 e il 6 appunto. Lasciando il pacchetto 7 a un broadcaster “amico”. Nei prossimi giorni (lunedì?) l’agenzia spagnola potrebbe anche chiedere a Mediaset (che altrimenti rischia di essere tagliata fuori) un incontro e tentare un accordo per iniziare una collaborazione e portare avanti un’alleanza. Da Cologno Monzese non c’è mai stata nessuna chiusura nei confronti di Mediapro. Giovedì mattina lo stesso amministratore delegato e vicepre- sidente Piersilvio Berlusconi aveva risposto a una domanda su una possibile collaborazione con l’agen- zia catalana: «Siamo disposti a collaborare con chiunque». E magari l’assist vincente può arrivare pro- prio da Mediapro.