Malagò indagato e arrabbiato: "Estraneo, interrogatemi presto"

16/06/2018 14:04

La prima telefonata che fa, appena appreso dai giornali di essere indagato, è all’avvocato Carlo Longari, a cui da anni lo lega un rapporto di amicizia profonda. (...). «Carlo, non ho nulla di cui preoccuparmi. Voglio essere interrogato al più presto». Alle 9.30, Longari ha già depositato l’istanza in Procura, dove gli hanno confermato l’iscrizione nel registro degli indagati del suo assistito, il presidente del Coni Giovanni Malagò. Coinvolto nell'inchiesta che già si ribattezza «Stadio capitale» tra i pubblici ufficiali di cui si indagano i rapporti intercorsi con i soggetti dell’associazione criminale, relativi (...) all'eventuale «... promessa o dazione di somme di denaro o altre utilità». Un’ipotesi che accostata al numero uno dello sport italiano, fa rabbrividire tutti. All'avvocato Longari non dicono, però, per quale reato Malagò sia stato iscritto tra gli indagati, se sia corruzione o concussione, o soltanto traffico di influenze illecite. (...)  l’unica dichiarazione pubblica attribuibile a Malagò la firma il Coni, con la nota che all'ora di pranzo comunica il deposito dell’istanza in Procura «per chiarire al più presto la sua posizione».  «Dalle carte si evince facilmente che non c’è rilievo penale nella condotta di Malagò»: è la notazione che dal Coni ripetono come un mantra. Probabile, anche se dovranno stabilirlo i magistrati. (...) Malagò ha già condiviso con l’avvocato Longari gli elementi con cui risponderà alle domande dei magistrati sulle due circostanze più penalmente delicate che lo riguardano. Sulla presunta richiesta di un posto di lavoro per il compagno della figlia, tale Gregorio, che stando alle intercettazioni ambientali si consumerebbe in un incontro all'Aniene, Malagò fa notare due cose. La prima: Gregorio non era disoccupato e non aveva motivi di rinunciare al proprio lavoro. La seconda: l’assunzione nel gruppo non si è mai concretizzata, tanto che il ragazzo continua ad esercitare regolarmente la propria attività (lavora all’Expo di Dubai). Sui rilievi della Commissione impianti del Coni, che a fine settembre comunica al proponente la necessità di modificare nel progetto l’area parcheggi e due mesi dopo, quando si tratta di confermare o meno il parere favorevole (con prescrizioni), conferma nonostante i parcheggi siano rimasti lì, il presidente del Coni dovrà chiedere informazioni ai suoi funzionari, dai quali – assicura – mai fu reso partecipe della vicenda. (...).

(gasport)