16/06/2018 14:01
Silenzi e prime ammissioni nella giornata di interrogatori di garanzia seguiti agli arresti dell’operazione Rinascimento, che tre giorni fa ha portato in carcere sei persone e altre tre ai domiciliari. Il piatto forte arriva nel tardo pomeriggio con le tre ore di faccia a faccia tra Luca Lanzalone, l’ultimo a essere ascoltato, e il gip Maria Paola Tomaselli, affiancata dal pm Barbara Zuin. Completo blu, sguardo imperscrutabile, Lanzalone sostiene di fronte agli inquirenti che «nella mia vita non ho mai compiuto nulla di illecito, respingo con forza ogni addebito». (...) È accusato di corruzione per aver aiutato il costruttore romano Luca Parnasi, facendo gli interessi suoi anziché quelli del Comune e ricevendo in cambio la promessa di 100 mila euro in incarichi per il suo studio legale. Prima di lui era toccato in carcere (via rogatoria da Milano) al dominus del sistema illecito, l’immobiliarista Parnasi, che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Stessa scelta di Adriano Palozzi, capogruppo regionale di Forza Italia, finito ai domiciliari con l’accusa di aver intascato 25 mila euro con motivazioni fittizie. (...) Parla invece (...) l’ex assessore regionale del Pd, Michele Civita: «Sì, ho segnalato mio figlio a Parnasi. Si era appena laureato, ma è stata solo una leggerezza compiuta in buona fede: la conferenza dei servizi sullo stadio era ormai chiusa dai sei mesi e neanche è stato assunto». (...).
(corsera)