Oggi la decisione sui domiciliari a Parnasi

03/07/2018 13:16

IL MESSAGGERO  - La decisione del gip Maria Paola Tomaselli è attesa entro stamattina. Ma ieri, il parere favorevole della procura sul trasformare la permanenza in carcere di Luca in arresti domiciliari ha confermato che l'inchiesta sul sistema stadio sta accelerando di nuovo. Anche se in valutazioni del genere pesano anche mosse come quella di dimettersi da tutte le cariche aziendali, che ha fatto già la scorsa settimana, a modificare la linea del procuratore aggiunto Paolo Ielo e della pm Barbara Zuin, che venti giorni ne hanno chiesto la custodia in carcere, è stato l'interrogatorio fiume nel quale ha fornito importanti spunti di indagine sui quali lavora il Nucleo investigativo dei carabinieri.
I POLITICINel lungo verbale, avrebbe specificato i dettagli dei pagamenti fatti alla politica per sostenere il progetto «», consegnando ai magistrati la lista dei finanziamenti ai candidati per le elezioni 2018. Quindici persone in tutto che hanno ricevuto ciascuna 4.500 euro: un pagamento «legale» ma tenuto volontariamente appena sotto il limite che obbliga a parlarne nel bilancio aziendale. E avrebbe ammesso di essere perfettamente cosciente che quando ha sostenuto fondazioni in quota Pd e Lega dal 2015 in avanti, l'ha fatto avendo in testa che quei soldi sarebbero arrivati ai partiti di riferimento: «Un modo per avere gli amici giusti negli ambienti che contano», ha detto in sostanza ai magistrati. Che giro abbiano fatto quei soldi è uno dei punti su cui si stanno concentrando gli accertamenti dei magistrati.
L'altro elemento centrale dell'indagine, su cui ha dato conferme decisive, è il ruolo di Luca Lanzalone, plenipotenziario del comune di Roma nella gestione della trattativa che ha fatto diminuire le cubature complessive del progetto portando, parallelamente, a ridurre gli oneri di urbanizzazione a carico del costruttore. Nel racconto di , fin dall'arrivo a Roma nel gennaio 2017, Lanzalone ha gestito ogni cosa parlando a nome del Comune, sebbene non avesse alcun incarico. Un ruolo «di fatto», fondamentale per l'impostazione della procura. Oggi, il gip farà sapere se è d'accordo con questa lettura.