Stadio, il Comune convoca i privati: «Ma la decisione slitta a settembre»

24/07/2018 14:02

IL MESSAGGERO (L. DE CICCO) - L’inchiesta interna annunciata da Raggi è ancora in alto mare, i tecnici hanno appena cominciato a scandagliare i faldoni sul progetto del nuovo stadio, eppure Eurnova non molla la presa sull’operazione . Ieri pomeriggio i nuovi vertici della società si sono affacciati in Campidoglio. Non c’era ovviamente Luca , il costruttore finito ai domiciliari per corruzione insieme allo stato maggiore del gruppo. A salire le scalette accanto alla Lupa, oltre al diggì giallorosso Mauro , c’era il terzetto di esperti nominato alla guida della società dopo il ciclone giudiziario: quindi il nuovo amministratore delegato Giovanni Naccarato, il nuovo presidente Riccardo Tiscini, e il consigliere d’amministrazione Giovanni Sparvoli. Raggi non si è fatta vedere, c’erano invece l’assessore all’Urbanistica, Luca Montuori, e il del Campidoglio, Franco Giampaoletti, amico di Lanzalone e citato più volte nelle carte dell’inchiesta, anche se non è indagato. L’incontro era stato chiesto dall’amministrazione comunale, dopo la maxi-retata del mese scorso, per sapere chi fossero a questo punto i referenti di Eurnova dato che gli arresti in batteria avevano decapitato i vertici societari. Da Palazzo Senatorio spiegano che quello di ieri è stato un incontro rapido, più che altro per prendere contatti. I nuovi amministratori si sarebbero sentiti dire che il progetto potrà andare avanti solo se non verranno fuori crepe nella ricognizione affidata ai tecnici comunali. Una due diligence che difficilmente finirà prima di settembre, nel migliore dei casi. Le incognite sono tante. A partire dal futuro di Eurnova. C’è l’ipotesi di vendere i terreni di anche senza la variante urbanistica del Comune, un atto che avrebbe dovuto essere votato a inizio luglio e che dopo gli arresti è stato depennato dai lavori dell’Assemblea capitolina. Tanti consiglieri M5S a Raggi lo hanno detto: così non si può andare avanti.