Champions, si avvicina il Var ma a partire dai quarti

23/08/2018 14:04

LA REPUBBLICA (M. PINCI) - La richiesta di Agnelli non è caduta nel vuoto: presto, anche protestare per un’eliminazione ai quarti di sarà più difficile. Il colpo decisivo alle resistenze lo ha dato il successo del Mondiale: ora l’introduzione del Var nella più importante delle competizioni europee non è più un tabù. L’Uefa è pronta a parlarne, un comitato competente affronterà l’argomento a Montecarlo prima dei sorteggi della fase a gironi di giovedì e già a settembre potrebbe deliberare un sorprendete “via libera”. Da subito, ma non ancora per l’intera durata del torneo. Solo dai quarti di finale. E il perché è semplice: solo introdurla nelle gare a eliminazione diretta, consentirebbe di avere Video assistenti a sufficienza per garantire standard elevatissimi, in linea col livello della competizione. Ma anche - ed è tutt’altro che secondario - perché è altamente verosimile che chi ci arriverà avrà uno stadio attrezzato per il suo utilizzo: negli ultimi 5 anni, li hanno giocati solo club italiani, francesi, inglesi, spagnoli, tedeschi e portoghesi, ossia provenienti da federazioni che hanno infrastrutture già adeguate al programma. Ma l’origine della decisione era quasi implicita, a leggere le recenti novità in seno all’Uefa. Dove il vecchio designatore Collina, non esattamente un ultrà della tecnologia, è stato sostituito da un altro ex arbitro italiano, Roberto Rosetti. Che lo scorso anno fu il responsabile italiano del progetto Var, lo ha poi “accompagnato” in Russia - vetrina che ha convinto della bontà dell’iniziativa anche tanti scettici - e ne è uno dei maggiori sostenitori a livello globale. Indicarlo al vertice della classe arbitrale europea, segnava già di fatto un’intenzione politica di sterzare in quella direzione. Prossimo passo, Euro 2020.