28/08/2018 13:18
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Un paio di pugni che fanno vibrare la panchina e lo costringono a presentarsi davanti ai microfoni con il polso fasciato, sono la fotografia della gara vissuta da Di Francesco. Al tecnico abruzzese è piaciuto poco di quello che ha visto in campo. Nulla nel primo tempo: «Divento matto perché vorrei più attenzione. Volevo che ci fosse più equilibrio. Siamo stati troppo brutti per essere veri. Ci mancava tutto, a partire dalla velocità di pensiero nel portare la palla. Questo dimostra che abbiamo subito la partita, i difensori non accorciavano e quando lo facevano non sentivamo l'uomo. Manolas ha subito troppo Zapata. Questo ha permesso a noi di rincorrere e non correre avanti come piace a me. Nell'intervallo se avessi potuto ne avrei dovuti cambiare sette o otto, non solo Pellegrini e Cristante. Poi con Nzonzi, che ha retto 25 minuti, abbiamo ritrovato personalità ed equilibri». Qualcosa di meglio s'è visto nella ripresa: «Siamo stati bravi a recuperare anche se negli ultimi 10 minuti sembrava una partita scapoli e ammogliati e quando ci sono disattenzioni si può compromettere quanto di buono fatto». Evidente la differenza di condizione atletica tra le due squadre: «Bisogna dar merito all'Atalanta per la condizione fisica che magari è avanti rispetto ad altre squadre perché hanno iniziato prima per l'Europa League. Andavano più di noi che siamo dei diesel». Su Pastore: «La scorsa settimana non poteva fare nulla perché sbagliava tutti i palloni. In settimana gli avevo chiesto qualità e con l'Atalanta l'ha data. Dopo il gol è sparito pure lui ma quando viene tra le linee diventa determinante. Vi ribadisco che non sono fissato sul 4-3-3 o il 4-2-3-1 ma cerco di mettere i giocatori nella posizione giusta. L'argentino meglio dietro le punte? Quando uno sa giocare a calcio come Javier può fare tutto. Oltre la qualità un giocatore deve però mettere cattiveria e determinazione»
PAURA E MALUMORE - Intanto brutto spavento per Florenzi che durante la ripresa è stato costretto a uscire per un problema al ginocchio sinistro (quello operato due volte), a seguito di un contrasto di gioco. Si tratta di un trauma distrattivo: ieri sera non c'erano segni clinici che destassero preoccupazione, anche se il calciatore inizialmente era apparso visibilmente preoccupato. Contrariato invece Karsdorp, che nel momento dell'infortunio pensava di subentrare al suo posto.