Nella rosa ampia Pastore e Nzonzi potranno brillare
17/08/2018 13:14
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Con Nzonzi la Roma ha chiuso — salvo sorprese inattese delle ultime ore — il suo mercato in entrata, regalando a Di Francesco una rosa numerosa, forse anche troppo a centrocampo e in attacco, con la quale affrontare campionato (l’esordio domenica a Torino, ore 18 Sky) e Champions da protagonista.
GLI OBIETTIVI «
Raggiungere qualcosa d’importante» questo l’obiettivo dichiarato da
Nzonzi ieri alla presentazione. Nessuno parla di scudetto, ma la
Roma punta ad arrivare tra le prime quattro, il più possibile vicina alla vetta, onorando la
Champions, che la scorsa stagione l’ha vista raggiungere la semifinale e, magari, vincere la
coppa Italia. Un trofeo manca da dieci anni in casa giallorossa, sarebbe fondamentale riportare entusiasmo, levando un po’ di polvere dalla bacheca di
Trigoria.
LE NOVITÀ Centrocampo rivoluzionato, con
Cristante,
Nzonzi e
Pastore potenziali titolari, che dovranno duellare con
Strootman,
De Rossi e
Pellegrini (uno tra
Coric e
Zaniolo andrà in prestito). In attacco
Kluivert è stato preso dall’
Ajax per cambiare passo in un tridente che lo vedrà spesso anche a destra, ad alternarsi con
Ünder. Il compito più difficile è del portiere Olsen che dovrà sostituire
Alisson.
IL PUNTO DI FORZA Di Francesco è al secondo anno di lavoro sulla panchina della
Roma, per una programmazione che prosegue a braccetto con
Monchi, con cui condivide strategie e idee. Non ha ottenuto — sempre salvo sorprese — il tanto richiesto attaccante mancino da mettere a destra, ma comunque una rosa di livello, seppur con qualche incognita. Il suo
4-3-3, all'interno di una dimostrata duttilità tattica, sarà lo spartito nel quale i suoi giocatori già sanno muoversi, con un anno in più di esperienza.
IL PUNTO DEBOLE La difesa rischia di essere un punto nevralgico, in attesa che
Karsdorp dia segnali di aver recuperato del tutto fisicamente, liberando così
Florenzi dal ruolo di terzino destro nel quale continua a essere un adattato. Da capire i tempi di ambientamento necessari ad Olsen, che deve sostituire
Alisson, uno dei più forti al mondo, con alle spalle
Mirante, numero uno d’esperienza in
Italia, ma senza neanche un minuto disputato in
Champions.