Roma, se vincere è davvero l'unica cosa che conta

03/08/2018 16:15

IL ROMANISTA (D. LO MONACO) - (...) L'immagine di oggi della stagione del calcio che sta per cominciare sta tutta nei giocatori della Roma che percorrono a piedi i 500 metri che separano il campo dall'albergo, confondendosi quasi tra i passanti indaffarati e scansando le macchine che sbuffano nel traffico. (...) Nello stadio di Dallas, qualche sera fa, su 50000 spettatori, più della metà indossavano la maglia del , ma poi nessuno sapeva le parole del Cant del quando ha risuonato all'interno del monumentale At&t stadium. Tutti però si sono alzati in piedi a cantare The Star-Spangled Banner, l'inno americano. Forse è questo che intende quando dice che vuole convertire milioni di tifosi, o magari di agnostici che si appassionano semplicemente ai miti, a prendere in simpatia la Roma come seconda squadra. Un esercito di occasionali che spendano in prodotti ufficiali. Ci sta. Ma per farlo l'unica chiave è vincere. Non bastano gli acquisti, gli account brillanti, gli accordi commerciali, le tournée. Ciò che conta è nelle mani del direttore sportivo e dell'allenatore. (...)  Vendendo magari , Gonalons o Juan Jesus e trovando in cambio tre profili migliori, se ce ne sono, che soddisfino i requisiti sportivi e finanziari che la Roma deve tener presenti. A sensazione, il colpo arriverà. Forse anche due. Ma intanto comincerà la stagione al 99% con gli uomini che sono oggi in ritiro a Boston. E questa è già una rosa adeguata alle ambizioni della squadra. (...).

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