01/09/2018 13:24
IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - «Ho sbagliato scelte, sono io il responsabile». Eccolo, Di Francesco. Vatti a fidare degli umori (degli altri) e delle sirene (cattive consigliere), che volevano un immediato dietro front su se stesso. Il 4-3-3, no, tutto tranne il 4-3-3. Ed ecco la difesa con tre giocatori, esperimento fallito. La stella cometa di Roma-Barcellona è come la sirena di cui sopra, inganna. Questa squadra fatica, al di là di come la si metta in campo. Forse è una cattiva predisposizione dei calciatori. Forse momentanea. Del resto, anche lo scorso anno di questi tempi si facevano gli stessi discorsi. «Con l’Atalanta eravamo 4-3-3 e abbiamo comunque regalato un tempo. In settimana ho provato altro per capire la situazione. La squadra deve crescere anche da un punto di vista fisico. Compromettiamo le partite, deve emergere un po’ più di esperienza, si poteva portare a casa un risultato positivo nonostante la non grande giornata. Siamo stati ingenui. Non mi aspettavo una prestazione così. Pastore? Deve crescere a livello fisico e come continuità, a San Siro non è stato brillantissimo, ma giocando da trequartista riesce a esprimere meglio le sue caratteristiche».
LA RIPRESA CHE FA RESPIRARE Va detto che comunque nella ripresa qualcosa di discreto si è visto. «Volevo un attacco più fisico, ma ho sbagliato scelte», va ripetendo il tecnico dopo la sconfitta amara di San Siro. «Non siamo compatti, non diamo la sensazione di solidità che c’era prima. Dall’inizio abbiamo lavorato su certe cose con quelli che ci stavano l’anno scorso, ma sbagliamo troppe scelte. I particolari vanno curati, ci manca lucidità e per questo ho voluto una linea più compatta.Nel primo tempo non siamo stati bravi ad aggredire e questo non ci ha aiutato».
DZEKO SBUFFA Per il tecnico non è una questione di numeri, ma di atteggiamento. «Spesso dipende dalla lucidità fisica e mentale. Nel primo tempo attaccavamo poco la profondità. Nel secondo abbiamo espresso manovre più abituali.La Roma ha regalato un tempo, è successo anche con l’Atalanta. Nel secondo la squadra è cresciuta, peccato per il gol c’è stato un errore con una scelta di De Rossi che invece di accorciare è scappato indietro. Ci è mancata freschezza mentale». Il mercato delle ali, vista la formazione anti-Milan, stavolta è sparito. «Preferivo mettere Under durante la gara, il sistema di gioco però non ha dato le risposte giuste. Dzeko e Schick? Mi dicono che devono giocare insieme, si devono affinare tante cose ma non dipende solo da loro. Se andiamo al cross due volte c’è qualcosa che non va. Edin sbuffava, l’ho notato, ma non l’ha fatto in maniera plateale. Non ce l’aveva con me». Ce l’aveva con Schick. Ok, ma sbuffare non è proprio un bel segnale.