29/09/2018 15:58
IL TEMPO (E. MENGHI) - La prima riflessione della vigilia la fa in dialetto romanesco: "E' lunga sta stagione", e il derby, anche se "è una partita a sé", può fare da spartiacque e scrivere una storia nuova, per la Roma e per un romanista come Di Francesco: "Cerco di fare del mio meglio per tenermi stretta questa maglia - dice toccandosi lo stemma sul petto - ci aspetta una sfida importante per il futuro della Roma e dobbiamo affrontarla con il desiderio di vincere per ridare entusiasmo all'ambiente. La gente ce l'ha con tutti, io non mi tiro fuori. I tifosi ci hanno sempre sostenuto, anche a Bologna, questo è il romanismo. Sta a noi trascinarli, combattendo su ogni pallone e col desiderio di fare la partita". In campo la battaglia, in campionato la bandiera bianca spiegata: "Attualmente non siamo com-petitivi per lo scudetto, se ne sono vinti pochini in questi anni... Ma io credo nella crescita della squadra per recuperare posizioni: mi rammarica essere tanto dietro. Il recupero passa per questa gara delicata contro una Lazio che sta dimostrando di avere grande continuità di risultati".
Di Francesco dice la verità, ma fa un certo effetto, perché i piani iniziali erano altri e la Juventus è gia 10 punti più su. Se la Roma dal derby spingesse sull'acceleratore, la rincorsa non sarebbe poi così impossibile, come insegnano gli stessi bianconeri versione 2015-16. II tecnico sembra aver trovato la formula magica almeno per il modulo e, nonostante i suoi tentativi di pretattica in conferenza, sarà ancora 4-2-3-1 all'Olimpico: "Vantaggi agli altri non ne voglio dare, magari ci sarà qualche sorpresa. I due giocatori di struttura in mezzo al campo ci danno l'equilibrio che sto cercando e fanno perdere un tempo agli avversari". La coppia De Rossi-Nzonzi funziona e sarà confermata, ma non sempre sarà riproponibile dal 1': "Daniele sara il nostro capitano nel derby. Lui vorrebbe giocare sempre... Poi ci sono anche Pellegrini e Cristante che possono fare questo ruolo. I social o li caricano o li buttano giù, meno pressione si riesce a dare a loro più il rendimento è migliore". Non è più un ragazzino Dzeko e a lui Di Francesco chiede di più: "Deve pensare meno al gol, che poi arriva, e più alla squadra: può prendersi la Roma sulle spalle". La stagione è lunga, è vero, ma serve subito una svolta per non buttarla via.