Malcontento che sarà però complicato evitare mercoledì, quando si giocherà di nuovo il campionato, all’
Olimpico, nel turno infrasettimanale contro il
Frosinone (ore 20,30). Tre giorni prima, manco a dirlo, del derby (sabato ore 15). «
Parliamo troppo di numeri e poco di atteggiamento e fuoco dentro — accusa
Di Francesco, che pure si sente responsabile della crisi —
quando devi avere la personalità di far giocate importanti e creare superiorità numerica, o finalizzare le occasioni, e non lo fai, il demerito è solo tuo. Ad oggi non so dirvi le soluzioni o il modulo che utilizzerò, perché devo andare a cercare gli uomini giusti, più che i giocatori giusti». Un’accusa pesante, a un gruppo che il tecnico sembra aver perso, consapevole di averlo smarrito, con la società che, al momento, non mette in discussione l’allenatore, ma sa che la fiducia non può che essere a tempo. «
Un contrasto non è una cosa tattica, un calciatore lo deve avere dentro — rincara la dose il mister abruzzese —
La cattiveria la devi avere in te. Purtroppo, le risposte che non ho avuto mi porteranno a cambiare, non so come, ma devo valutare».
«
Dobbiamo guardarci negli occhi e trovare una soluzione», prova a reagire
De Rossi. «
Ora non funziona nulla e sembra tutto un tuffo nel vuoto, ma sono sicuro che ne usciremo fuori. Non capisco perché il colpevole deve essere Di Francesco, per battere Chievo e Bologna non c’è mica bisogno di Guardiola in panchina: prendiamoci le nostre responsabilità, è lo stesso allenatore che ci ha portato in semifinale di Champions pochi mesi fa. Il mister ora dovrà rivalutare tutto, stiamo sbagliando tutti, non si salva nessuno, ma non è il momento di dare la colpa solo a lui». La squadra non è riuscita a dedicare una vittoria a
Giorgio Rossi, storico massaggiatore della
Roma, scomparso nella notte tra sabato e domenica. Lutto al bracci, cori e uno striscione nel settore dei romanisti ("
Giorgio Rossi con noi"), mentre i funerali si celebreranno oggi alle ore 15,30, nelle chiesa di San Giovanni Bosco a Cinecittà.